La copertina del cd.

Il colpo di coda del Man in Black

"Out Among The Stars", il titolo dell'album pubblicato postumo dal figlio con materiali inediti incisi tra il 1981 e il 1984. L'occasione per risentire il suo vocione e conoscere un po' di più uno dei periodi più difficili nella vita dell'artista
Walter Muto

Quando esce un disco postumo, il sospetto è sempre lì in agguato, dietro l’angolo. Sarà un’operazione degli eredi per fare un po’ di soldi? In effetti questo cd di Johnny Cash, morto undici anni fa, è stato fatto uscire dal figlio, John Carter Cash. Sarà una accozzaglia di materiale già stra-sentito e fatto passare come nuovo? O un insieme di alternate takes che aggiungono poco o nulla a quello che già abbiamo dell’artista?
In questo caso niente di tutto questo. Out Among The Stars è un vero e proprio disco di inediti che raccoglie materiale inciso fra il 1981 e il 1984 e che la Columbia aveva rifiutato di pubblicare. Il figlio ha ritrovato intatti i nastri nell'archivio di famiglia ed ha deciso di pubblicare l'album. Quindi abbiamo di fronte un album di canzoni mai ascoltate in queste versioni, nella fattispecie dieci covers, due brani scritti dallo stesso Johnny Cash e una bonus track, una versione di uno dei brani dell'album, rimaneggiato e prodotto da Elvis Costello.

L’album globalmente presenta il vocione di Cash in condizioni perfette, presente, gioioso, nonostante il periodo difficile che stava attraversando, ricordato dal figlio nelle note di copertina; una ricaduta nella dipendenza da pillole anti-dolorifiche. La domanda sorge quasi dal primo brano: ma cosa avrà fatto sì che la casa discografica rifiutasse un lavoro così? Questo tuttavia è l’unico grande rammarico: l’impossibilità di valutare il lavoro di allora, e quindi di rispondere a questa domanda. Infatti alle registrazioni originali sono state aggiunte delle parti nuove, suonate da musicisti country e bluegrass di altissimo livello - per citarne solo due Sam Bush al mandolino e Jerry Douglas alla dobro slide guitar.

I brani suonano bene, ma non ci è dato valutare come suonassero senza queste importanti aggiunte. In ogni caso aggiungono un tassello mancante alla produzione di questo grande artista, tassello appartenente - fra l’altro - ad un periodo piuttosto buio della sua carriera, fra l’epopea del Man in Black con i suoi alti e bassi e la parte finale della sua vita, con le ultime bellissime uscite delle American Recordings.
Baby Ride Easy e Don’t You Think It’s Come Our Time sono due duetti con la moglie June Carter, la donna che gli salvò la vita. Trascinante e scanzonata la prima, più lenta, ma sempre allegra la seconda, testimonianze entrambe di un legame a filo doppio fra i due, sia artistico che umano.
Sono presenti storie di cronaca nera, come il brano d'apertura e title-track, Out Among The Stars, che su un ritmo country apparentemente scanzonato, narra dell’uccisione notturna di un rapinatore in un negozio di liquori, una delle tante storie di perdenti e demoni che li ossessionano, che tuttavia tiene dentro anche il desiderio di ricominciare tutto da capo e volare come aquile in mezzo alle stelle. Molto bella anche I’m Movin’ On, classico honky-tonk che Cash interpreta in duetto con l’altra superstar del country Waylon Jennings, capitato in studio di registrazione per caso mentre Cash stava incidendo e reclutato all’istante.

Ma gli episodi più profondi sono sicuramente i due brani autografi, che non si discostano molto dagli altri per il genere musicale, quanto per la serietà dei temi trattati. Call Your Mother è una amara riflessione sui rapporti familiari che vanno disfandosi, con una buona dose di malinconia per i tempi andati, soprattutto gli anni Cinquanta. Invece I Came To Believe oltre ad essere il brano che chiude il lavoro, è una toccante riflessione a tempo di valzer sull’evidenza che un uomo da solo non va da nessuna parte ed ha sempre bisogno di una mano. La mano di un amico cui si chiede aiuto, ma anche la mano di Dio, che dalla fede dell'infanzia porta a credere ad un potere maggiore di quello che sono io. Un grido d’aiuto, che negli anni seguenti si concretizzerà nella riscoperta degli inni religiosi che aveva imparato da bambino, ma anche nel dedicare, ormai ad un passo dalla morte, il suo ultimo video alla passione di Cristo - la bellissima cover del brano Hurt dei Nine Inch Nails.
Un buon lavoro, sia per chi già conosce l’artista che per chi volesse avvicinarsi ad esso, anello mancante per gli appassionati, per tutti gli altri possibile inizio per la conoscenza di un grande artista.

Johnny Cash
Out Among The Stars
Columbia, Legacy, Sony 2014