La copertina.

Un amico grande grande

A 70 anni dalla nascita del cantautore, esce il nuovo cd che raccoglie alcuni dei suoi brani più celebri e tre registrazioni inedite. Dalle illustrazioni di Arcadio Lobato alle musiche, «una piccola opera d'arte». Pensata per i bambini (di tutte le età)
Walter Muto

I conti sono presto fatti: nato il 9 marzo del 1945, Claudio quest’anno avrebbe compiuto 70 anni. Anche, ma non solo, per ricordare questo anniversario, la sua famiglia e l’editore Galletti-Boston hanno deciso di dare alle stampe un cd (che uscirà al Meeting di Rimini) con una serie di canzoni amate in particolar modo dai più giovani, e dai più semplici di cuore: insomma, dai bambini di tutte le età.

Il libretto che accompagna il cd, oltre a presentare tutti i testi delle canzoni, è una piccola opera d’arte, impreziosito com’è dalle illustrazioni di Arcadio Lobato e da alcune foto. I brani provengono da produzioni precedenti, perlopiù da I cieli (1999), ma anche da altri lavori, curati negli anni da una serie di collaboratori, fra cui spiccano le chitarre di Fabrizio Scheda, con Chieffo da sempre, ed il pianoforte di Flavio Pioppelli, che ha accompagnato Claudio in particolare negli ultimi anni della sua vita. Presenti anche le chitarre di Paolo Giovannini, ed in un brano l’arrangiamento ed il pianoforte di David Horowitz.

Queste canzoni, nate dalla freschezza dell’esperienza cristiana, hanno rappresentato per alcune generazioni e rappresentano ancora oggi un vero e proprio catechismo. Con un linguaggio alla portata di tutti, fra la semplicità del tessuto armonico e l’efficacia e la bellezza delle linee melodiche, i brani emergono dagli anni in cui sono stati scritti (i primi nel 1964, l’ultimo una manciata di anni fa) e risultano attuali e convincenti, nella stabilità di un’esperienza vera, che in quanto tale non muta.

Così si succedono, in ordine sparso, L’amico, Quando uno ha il cuore buono, Ma non avere paura, cantate centinaia di volte nelle occasioni più disparate, liturgiche e non, come pure Lasciati fare o I cieli, o la più “leggera” Quattro infermieri. Fra le altre hanno un impatto particolare Favola, L’uomo cattivo e Avrei voluto essere una banda, registrate come demo casalinghi e mai pubblicate prima. La voce di Claudio si sistema sul suo stesso accompagnamento ruvido ed essenziale, regalandoci uno spaccato intimo, dandoci un’idea di come le sue canzoni nascevano e offrendocene una prima stesura. Chiude il lavoro una canzone tratta dal fenomenale album Chieffo e piano, del 1987, già particolare per quello stesso album: in essa, infatti, lo straordinario pianista Mark Harris, unico partner della voce di Claudio in quel coraggioso e altissimo lavoro, nella canzone Gloria accompagna il cantato al salterio, strumento la cui origine risale al Medioevo, dal suono ammaliante e caratteristico. Una perla che chiude un lavoro utile e bello, sia per chi abbia cantato e ricantato queste canzoni, sia per chi le possa ascoltare per la prima volta ed imparare, per collocarle fra le canzoni che possono accompagnare la vita e durare per sempre.

Il 22 agosto al Villaggio Ragazzi del Meeting di Rimini ci sarà un concerto di presentazione del disco con il figlio Benedetto.

Ho un amico grande grande
Claudio Chieffo
Galletti-Boston (Edel distribuzione)