Jake Bugg.

Non è così semplice rimanere sulla breccia

Jake Bugg, inglese, classe '94 e tre album all'attivo. La sua "Simple as This" è stata eseguita agli ultimi Esercizi. Tra passato e presente musicale, alcune annotazioni per approfondire la conoscenza di questo giovane artista
Walter Muto

Ha colpito sentire dei ragazzi piuttosto giovani eseguire ad un raduno come gli ultimi Esercizi della Fraternità di CL una canzone che sembrava provenire dal folk degli anni Settanta. Una canzone che molti dei presenti non avevano mai sentito. Il titolo? Simple as This. Il testo racconta la storia di un ragazzo che cerca il significato della sua vita in tutta una serie di cose, ma poi scopre che può incontrarlo solo in un fatto, una persona. E si domanda: come ho potuto non accorgermi che era così semplice? Simple as This, per l'appunto.

Bene, ma abbiamo lasciato in sospeso la provenienza. Chitarre acustiche, armonica a bocca, voci sovrapposte. Tutto lasciava pensare, appunto, agli anni Settanta nordamericani, al folk-revival, che so, Crosby, Stills & Nash, oppure - ma forse meno - James Taylor, magari Peter, Paul & Mary. Sorprendente, invece, è stato scoprire che l'autore ed esecutore della canzone, uscita nel 2012, si chiama Jake Bugg, inglese, classe 1994. Come a dire, che il presente ha bisogno del passato per trovare stimoli e forme in cui raccontare le proprie storie; e che il passato ha bisogno di chi lo riprende, ampliandolo, nel presente.

Alcune piccole annotazioni, nel caso si volesse approfondire di più la conoscenza di questo artista. Le cronache riportano che cominciò ad amare la chitarra acustica e le canzoni quando ascoltò, in una puntata dei Simpson, una bellissima canzone di Don McLean, Vincent, dedicata a Van Gogh. Da lì in poi, dotato di un talento precoce, iniziò a scrivere canzoni originali, che lo portarono al grande successo del suo primo album, pubblicato all'età di 18 anni. Simple as This è contenuta proprio in questo album. Per ascoltare e percepire il legame con il folk occorre riferirsi alle canzoni di questo primo lavoro, quelle più legate ad atmosfere acustiche, eccone la playlist reperibile su YouTube. Non solo country, ma blues e rhythm and blues si alternano fra le canzoni accompagnando la voce tipicamente adolescenziale dell'artista.

Uno spostamento deciso verso il punk - altra radice comunque proveniente dalla metà degli anni Settanta, non dimentichiamolo - si verifica invece nel secondo album uscito nel 2013, Shangri-La. Le radici acustiche non sono del tutto abbandonate, ma spesso la chitarra diventa elettrica - e distorta - e sembra di essere tornati nella calda estate londinese del 1975. La playlist è a disposizione anche in questo caso. Il singolo What Doesn't Kill You fa tornare in mente le scariche di accordi serrati del punk-rock, mentre ci sono due tracce-bonus dove avvengono forse le cose più interessanti: il brano Strange Creatures, con le sue tessiture di chitarre acustiche ci riporta verso il delta del Mississippi e la sua atmosfera di mistero; come dice il testo, difficile uscire da questo incubo in cui niente sembra essere adeguato a rendere liberi. Eppure la cavalcata finale di A Change in the Air spalanca di nuovo la finestra proprio ad una boccata di aria fresca, un cambio nell’aria in cui fra la solitudine e il silenzio, visto come l'unico amico da cui si può davvero dipendere, si intravvede un barlume di grazia.

E oggi? Oggi sta per uscire un nuovo album, da cui, al momento di scrivere, possiamo ascoltare un solo singolo, dal titolo Gimme the Love. Altra decisa sterzata nello stile del ragazzo, che (almeno a giudicare dal singolo) fa sua la lezione di alcuni suoi conterranei, come Paolo Nutini e si sposta verso un suono ancora più possente, sempre con radici rhythm and blues, ma tendente verso la dance. Vedremo cosa ci riserverà l'album. E andremo a scoprire anche nei testi se quella domanda di un incontro è ancora presente (non dimentichiamo che l'artista oggi ha 22 anni) oppure se per restare sulla breccia la si abbandona, virando verso temi più comodi. Vagliamo e tratteniamo.