"Southland", di Walter Gatti.

Una preghiera in blues

Non un semplice cd. Ma un viaggio folk-rock «tra la Bassa padana e il sud degli Stati Uniti». È il primo album di Walter Gatti: la collaborazione con artisti internazionali, le cover, gli inediti. E quel «grande cuore che sta aspettando tutti»
Walter Muto

È vero, ormai i cd sono merce rara; fra la popolazione giovanile è praticamente scomparso anche il concetto di “album”, cioè di insieme di canzoni con un ordine studiato e definito. Eppure esiste ancora chi crede alle proprie radici, al proprio mondo di appartenenza, tanto da decidere di produrre un album per donarne un’eco, una immagine originale. Questo mondo per Walter Gatti - giornalista, chitarrista e autore di canzoni - è sempre stato il Sud degli Stati Uniti d’America, Southland, per l’appunto. Un amore viscerale, mai nascosto, tanto da fargli dire che al mondo esiste una sola band, gli Allman Brothers (vessillo assoluto del country-rock sudista) e tutto il resto in ordine sparso, ma sotto di loro.

Il Sud di Walter Gatti non è, però, quello sciamanico e vagamente voodoo del film Angel Heart o dei richiami zuccheriani, ma quello che intreccia «blues, folk, vita ed amore, fede e destino, dignità e preghiera», come lui stesso afferma in un trailer del cd rintracciabile su youtube. Dieci canzoni, sei originali in lingua inglese, due pure originali ma in italiano, e due cover, deferenti omaggi a Bob Dylan e alla Steve Miller Band.

Altra particolarità del lavoro: la produzione artistica è affidata ad un violinista, e questo potrebbe suonare strano, se il violinista non fosse Michele Gazich, musicista poliedrico da sempre a suo perfetto agio con le atmosfere folk-blues e che vanta collaborazioni internazionali con artisti del calibro di Michelle Shocked ed Eric Andersen, solo per citarne un paio, oltre ad aver realizzato diversi album a suo nome, uno dei quali in uscita in questi giorni.

La scommessa è riuscita, perché il suono dell’album è corposo, ricco di sfumature ed affascinante, come si ascolta subito nel brano iniziale, che dà anche il titolo all’album, Southland, dove la pentatonica minore lascia spazio ad una apertura quasi irish nella pennata del bridge. Il testo è essenzialmente una preghiera dalle tinte antiche, di derivazione gospel. La cover dylaniana di All Along The Watchtower porta ad un brano italiano, Raffiche di vento, robusto folk-rock con pennate elettriche alla Neil-Young-con-i-Crazy-horse, rinforzato ancora di più dalla voce graffiante di Massimo Priviero, ospite in questo brano.

Gli ospiti, dunque: sono diversi e oltre al già citato Priviero, tutti americani, segno anche questo di una figliolanza da quel mondo che richiede un apporto del linguaggio originale, per la verità ben riuscito. Chris Hicks della Marshall Tucker Band, Greg Koch e Greg Martin sono tre chitarristi che assicurano una zampata di tutto rispetto a tinte elettriche e sudiste. Questa sorta di «meditazione folk-blues» (sono sempre parole dell’autore) prosegue fra sferzate aggressive e momenti acustici: Your Town è una canzone sulla casa, il grande cuore che sta aspettando tutti; Lifelong Blues ha il passo del blues di Kansas City, saltellante rhythm’n’blues dell’uomo salvato dall’incontro con Gesù che alla fine si affida a Lui; Take Me As I Am è invece una slow-ballad malinconica e profonda, che nel suo ultimo verso sintetizza forse il senso profondo di tutto l’album: Your gaze beyond the dark, uno sguardo che si getti oltre l’oscurità e trovi ancora pietà e speranza.

Subito dopo, la cover della celeberrima The Joker della Steve Miller Band si snoda sul suo inconfondibile riff e introduce Gloomy Witness, con un sentito assolo di Greg Koch e In My Boots, altro saltellante rhythm’n’blues, sorta di riconoscimento del bisogno che abbiamo di preghiera: che faresti tu nei miei panni? La conclusiva Dove Sei? è il breve episodio finale ed acustico di questo viaggio fra la bassa padana e la terra del sud statunitense, legate dal tentativo stilistico di Gatti, partito da una ed approdato all’altra. Un viaggio che ha senso fare se si vuole scoprire un interessante ibrido di stili, possibile trampolino di lancio per altri itinerari.

Walter Gatti, Southland
Fonobisanzio 2016


Su Youtube il trailer di Southland


L'INCONTRO

Sabato 29 ottobre alle 21.30, nella chiesa di S. Caterina (via Cesare Battisti, 245 - Padova) l'associazione culturale Antonio Rosmini presenta l'incontro:

Gatti - Gazich, faccia a faccia. Un viaggio dagli Appennini al Blues
Nel quale saranno presentati i cd: Southland e La Via del Sale

Ingresso: 15€
Soci Rosmini: 10€


Info: southland.vg@gmail.com