La copertina del cd.

KAPSBERGER I primi che accorsero a Gesù Bambino, i più umili

"I Pastori di Bettelemme" è la raffinata opera musicale del compositore tedesco. Tra pive e ninne-nanne una "barocca rappresentazione" melodica dei protagonisti del presepe
Andrea Milanesi

Nel racconto del Natale secondo il Vangelo di Luca, i primi ad accorrere intorno alla mangiatoia in cui venne adagiato Gesù Bambino furono semplici e umili pastori; mentre di notte sorvegliavano le greggi, un angelo del Signore si era infatti presentato di fronte a loro per annunciare la buona novella, mentre in cielo risuonava il canto di lode: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».
In questo quadretto idilliaco è fissata una delle immagini più care alla tradizione secolare del presepe, così come venne inaugurata da san Francesco sul monte di Greccio; e proprio ai pastori e al loro variopinto strumentario – fatto di zampogne, pifferi e cornamuse – vanno ricondotte quelle musiche che rappresentano uno dei punti fermi del repertorio natalizio.
E sono proprio atmosfere pittoresche di forte ascendenza “pastorale” a fare da sfondo al «Dialogo posto in musica» I Pastori di Bettelemme nella nascita N. S. Giesu Christo, dato alle stampe nel 1630 da Johann Hieronymus Kapsberger (ca. 1580-1651), compositore formatosi in terra italiana e qui conosciuto con il soprannome di “tedesco della tiorba” per via della sua abilità nel suonare gli strumenti della famiglia dei liuti.
Attivo a Roma durante i primi decenni del Seicento, visse da protagonista la straordinaria stagione artistica e spirituale fiorita sulla forte spinta dei dettami controriformistici; di casa presso le più importanti famiglie porporate della Città Eterna, per il testo (in vernacolare) di questo suo lavoro (dedicato al suo mecenate, il cardinale Francesco Barberini) si rivolse a Giulio Rospigliosi (futuro pontefice con il nome di Clemente IX).
In una sequenza di cori e arie affidate a pastori e angeli, tra pive, ninna-nanne (come la splendida Dormi figlio, vago giglio) e brani strumentali con andamento di danza, nei Pastori di Bettelemme si trovano raccolte musiche bellissime, di estrema raffinatezza ma anche di grande semplicità e straordinaria immediatezza espressiva. Al tempo in cui il melodramma stava cominciando a muovere i primi passi, Kapsberger porta in scena di fronte alla culla del Bambin Gesù una barocca rappresentazione degli affetti che in modo poetico e adeguato segue fedelmente gli stati d'animo dei vari protagonisti coinvolti: la sorpresa e la curiosità, i timori e le incertezze che, dopo l'apparizione dell'angelo, si tramutano in una domanda di salvezza e nella certezza della risposta. Perché, nell'umile grotta di Betlemme, il Salvatore «hoggi nasce alla vita, la vita accinta à superar la morte...».

Kapsberger: I Pastori di Bettelemme
Echo du Danube
Accent / Jupiter (2010)
€ 19