Il dvd "A History of Dance on the Screen".

Le note a passo di Tv

La storia del balletto e quella del cinema sono come sorelle. Dalla "danza della farfalla", fine Ottocento, dei fratelli Lumiére alle performance di Nureyev negli anni Sessanta. Un documentario di alto livello, per gli appassionati della scena e non solo
Andrea Milanesi

Quali sono la forza d'impatto e la reciproca influenza che nel corso del XX secolo la danza e il mondo dei media hanno esercitato l’uno sull'altro? Per rispondere a questa domanda lunga quasi cento anni il regista Reiner E. Moritz ha impiegato novanta densissimi minuti di un documentario destinato a interessare e coinvolgere tutti gli appassionati di balletto, ma non solo.

In un secolo di grandi mutamenti e rivoluzioni, investigare un rapporto così intenso e prolifico significa giocoforza seguire l'evoluzione e le trasformazioni nel mondo della società e del costume, dell'arte e della cultura, della comunicazione e della tecnologia.
La storia della danza moderna e quella delle riprese cinematografiche sono praticamente cresciute insieme; risalgono infatti già al 1896 le sequenze che i fratelli Lumiére hanno dedicato alla ballerina Loïe Fuller, attraverso un filmato a colori ottenuto dipingendo a mano ogni singolo fotogramma per rendere gli effetti cromatici della spettacolare “danza della farfalla” dell'artista statunitense.

Attingendo a un ricco e prezioso archivio di documenti d’archivio, notevoli per quantità e qualità, e guidato dai commenti delle più autorevoli personalità del panorama della danza contemporanea, Moritz ha puntato i riflettori sui diversi cambi di prospettiva che a livello tecnico ed espressivo si sono succeduti nel corso degli anni, perfettamente testimoniati dall'interpretazione della famosa scena della “Morte del cigno” da parte di tre grandi ballerine russe tra il 1924 e il 1972.

Un lungo percorso in cui viene messa a fuoco l'influenza crescente del musical e del jazz, sotto le luci di Broadway e di Hollywood, grazie a stelle come Fred Astaire, Ginger Rogers e Gene Kelly, che per centinaia di migliaia di persone hanno rappresentato il primo incontro con il mondo della danza; passando attraverso gli anni Sessanta, quando sono nati i lavori appositamente creati per la TV con i primi effetti speciali (memorabile la scena “volante” tratta dallo spettacolo Red wine in green glasses) e per i decenni successivi, con l'arrivo della musica elettronica, dei videoclip e delle prime coreografie create per il piccolo schermo e non più per il teatro, con tecniche di montaggio cinematografico; e poi la nascita di forme moderne come l'hip hop e la street dance, che sono diventate portavoci di un messaggio socio-politico sempre più incalzante.

Il tutto accompagnato dai tributi ad alcuni dei ballerini e dei coreografi più carismatici del XX secolo come Martha Graham, Merce Cunningham, Alvin Ailey, Maurice Béjart o Kenneth MacMillan, ma anche da illustri testimonianze come quella di Valery Gergiev, uno dei pochi grandi direttori d'orchestra che si dedica assiduamente al balletto classico, da molti suoi colleghi ritenuto un repertorio di “serie B”.

Il Dvd è in lingua inglese (con sottotitoli in francese e tedesco), ma la fatica viene ampiamente ripagata da veri e propri capolavori assoluti come la strepitosa sequenza di Rudolf Nureyev immortalato nel 1963 durante una performance londinese del Corsaro: un saggio di energia, potenza, grazia e perfezione tecnica allo stato puro.

Reiner E. Moritz
A History of Dance on the Screen
Arthaus / Ducale (Dvd-Video, 2013)