New York, Times Square.

Se Cristo ci aspetta a un "meeting point"

Si è conclusa ieri l'edizione 2014 del New York Encounter, con un dialogo tra monsignor Lorenzo Albacete e il cardinale Sean O'Malley. E con le parole di don Julián Carrón: «Nessuno è escluso dall'Avvenimento»
Antonio Quaglio

«Due settimane fa era l'Epifania, che ci dice tutto su cos'è l'avvenimento cristiano». Don Julián Carrón ha da poco iniziato la conversazione conclusiva del New York Encounter 2014 e il domenicano Peter John Cameron, giornalista e drammaturgo, lo sollecita: cosa c'entra Cristo con la vita di tutti i giorni?
«Anche i Magi avevano, una loro vita quotidiana, ma un giorno hanno cominciato ad avvertire un'urgenza nuova, a sentire un desiderio, a muoversi in ricerca. Alla fine hanno trovato quello che cercavano e di cui sentivano il bisogno decisivo, ma Dio per primo li stava aspettando e al "meeting point" c'era Gesù Cristo appena nato. L'Epifania è un avvenimento cristiano puro: non entrano in gioco dottrine o regole morali. C'è un Dio che vuol bene agli uomini tanto che crea le condizioni perché essi usino al meglio la loro libertà per soddisfare appieno i loro desideri di vita. Nessuno è escluso dall'avvenimento, tutti vi partecipano. L'Epifania è un doppio movimento: Dio si muove verso gli uomini e loro verso di lui. Ma l'incontro matura nella presenza di Cristo»...

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