In cammino, chiedendo il dono della fede

Tra le risaie prossime alla mietitura, un pellegrinaggio a piedi sui luoghi di San Riccardo Pampuri. Per la comunità locale di Cl è diventata una tradizione che si rinnova ogni anno. Perché «la Sua presenza è più potente di ogni ferita e di ogni pianto»
Gianni Mereghetti

Domenica 6 ottobre si è svolto il XII pellegrinaggio Abbiategrasso-Trivolzio proposto dalle comunità di Comunione e Liberazione presenti nella zona dell’abbiatense. È quello a Trivolzio un pellegrinaggio che è entrato prepotentemente nella vita delle comunità cristiane di Abbiategrasso e zona, ciò che lo ha imposto è stata la memoria del legame che don Giussani ha sempre vissuto con san Riccardo Pampuri, riconoscendolo come un santo delle nostre terre, un santo in cui l’umano fioriva per il rapporto con il mistero presente.

Con questo pellegrinaggio che è venuto a cadere a conclusione dell'anno della fede si è voluto riaffermare quanto sia decisivo per la vita l’esperienza della fede, la sua pertinenza alle problematiche quotidiane, anche le più dure, le più drammatiche, a segno che, come ha detto don Julián Carrón alla giornata di inizio anno: «La Sua presenza è più potente di ogni ferita e di ogni pianto, e allora ci spalanca di nuovo lo sguardo per poter vedere la realtà nella sua verità».

Il pellegrinaggio è passato attraverso la terra che ha visto San Riccardo prima giovane a Trivolzio e poi medico a Morimondo, una terra ricca di acqua e con le risaie biondeggianti ormai vicino alla mietitura; un cammino di circa sei ore, costeggiando il Naviglietto fino a Bereguardo. A conclusione la messa celebrata da don Giampiero Baldi che si è collegato idealmente con quanto ha detto Papa Francesco all'Angelus, chiedendo alla gente presente in piazza San Pietro di ripetere per tre volte «Accresci in noi la fede!». La stessa domanda è risuonata nella chiesa di Trivolzio, davanti a san Riccardo.