I bambini con la maglietta del Centro.

La casa di Re e Regine

Inaugurata a Bolzano la nuova sede dell’opera creata da Milena Schibuola Stefanini. Per offrire assistenza socio-pedagogica a bambini e ragazzi in difficoltà. E abbracciare tutta la loro storia. Perché «io vorrei per te la libertà...»
Antonio Girardi

«Noi vi vogliamo proprio come Re e Regine». Di quest’immagine che evoca preziosità e bellezza, Milena Schibuola Stefanini si serviva per spiegare “Punto Liberatutti”, l’associazione da lei creata per offrire a bambini e ragazzi affetti da disagio sociale e psicopatologico un luogo di incontro dove vivere un’esperienza educativa capace di coinvolgere attivamente anche le loro famiglie. Con gli amici del movimento, Milena ha portato avanti quest’opera anche durante la lunga malattia, di cui morì, a 47 anni, il 19 marzo del 2005. Re e regine. “I’m the King” e “I’m the Queen”, recitavano le magliette blu indossate il 19 marzo scorso, da decine di piccoli ospiti dell’associazione durante l’inaugurazione della nuova sede di via Druso 313 a Bolzano, in cui l’opera educativa avrà a disposizione spazi più adeguati rispetto alla precedente collocazione nella parrocchia del Santo Rosario, a Oltrisarco.
Costituita nel 1993, l’associazione organizza e promuove attività culturali ed educative. Dal 2002, attraverso una convenzione con l’Azienda Servizi Sociali e l’Azienda Sanitaria di Bolzano, offre un servizio educativo e di supporto neuropsichiatrico a favore di minori dai 3 ai 17 anni e famiglie, che stanno vivendo un momento di forte disagio, sia sociale sia più specificatamente psicopatologico. L’associazione gestisce un Centro diurno socio-pedagogico integrato, che offre un servizio di accoglienza semiresidenziale pomeridiano per minori sia in situazione di disagio socio-familiare, sia con disturbi psichici, e svolge un’attività educativa domiciliare.
«È la struttura per minori più bella dell’Alto Adige», ha osservato, con una certa emozione, l’assessore alle politiche sociali della Provincia autonoma Richard Theiner, intervenuto alla festa insieme al collega del Comune di Bolzano Mauro Randi e a più di 200 persone tra volontari, amici e familiari dei minori e adolescenti seguiti dall’associazione. Il tema della bellezza (re e regine) è tornato anche nelle parole di Paolo Stefanini, marito di Milena e presidente di Punto Liberatutti: «Il 19 marzo 1882 è stata messa la prima pietra alla Sagrada Família a Barcellona per la costruzione della cattedrale progettata da Gaudí, casa di un popolo che esprime in ogni particolare il proprio rapporto con il Mistero. Il 19 marzo 2011 inauguriamo la nuova casa del Punto Liberatutti, voluto tenacemente dalla genialità educativa di Milena perché per tutti ci fosse la possibilità di un luogo (punto) dove fare esperienza della bellezza e della verità della vita». In questa prospettiva anche la data scelta per l’inaugurazione ha un significato preciso. «Questo 19 marzo - ha proseguito Stefanini - ricorre il sesto anniversario della morte di Milena e del suo sacrificio totale, che ha confermato e conferma come qualunque circostanza può essere occasione di fecondità per la vita. Lo è stato per me e per i nostri figli, per amici e operatori. Tutto è segno del rapporto con il Mistero, provvidente e buono che solo risponde al bisogno di felicità. La libertà (“Liberatutti”) è l’unica condizione per poter aderire a questo. Ma spesso la sacrifichiamo e per l’incombere delle circostanze della nostra vita. Chi soffre di più, vive di più la tentazione di rassegnarsi. Allora è necessario offrire a tutti un luogo che aiuti a sconfiggere tale tentazione. Il Punto è nato per questo, e dovrà essere sempre più un luogo dove dilatare e far crescere questa aspirazione, soprattutto a chi vive condizioni e situazioni personali o famigliari non corrispondenti al patrimonio comune di ciascun uomo». Infine, ancora la bellezza. «Ci auguriamo - ha concluso - che per i bambini e le loro famiglie il Punto non sia solo ciò che si vede, una bella struttura. Se da oggi è ancora più spazioso vuol dire che ciò che c’è oltre a questi muri è ancora più bello e grande. Vale proprio la pena perseguirlo e desiderarlo».
Diversi video e registrazioni dei pensieri di Milena hanno permesso di rivivere, durante la festa, la storia dell’Associazione. Milena ripeteva che «l’educazione è innanzitutto un incontro ed è anche una ricerca di significato. È la possibilità di guardare e di scoprire che le cose hanno un senso. Questo è all’origine di Punto Liberatutti... Io vorrei per te la libertà, vorrei che tu avessi la libertà di costruire il tuo destino, noi vi vogliamo proprio come re e regine, vogliamo che tutto il bello, il buono, il giusto con cui vivete gli affetti possa emergere nella storia di ciascuno, costituirvi e lanciarvi verso la vita... Il lavoro non consiste solo nello stare con i ragazzi il pomeriggio, ma è abbracciare tutta la loro storia e accompagnarli in tutto quello che la loro vita prende». I bambini sono stati i veri protagonisti della giornata. Ma a dimostrare la riuscita dell’evento sono state soprattutto le nuove famiglie incontrate, che non volevano più andarsene. E con esse la gente - tanta gente - che ha riempito la chiesa del Santo Rosario durante la messa a fine giornata per ricordare Milena. Che diceva: «Dio affida ad ognuno di noi il compito di essere un apripista della speranza, scoprendo nel rapporto con i ragazzi il genio che c’è in ognuno di loro. Per trattarli da re e regine».