Un momento della festa.

Sotto le due torri, una città che desidera

La chiamano "Festa d'inizio estate" e da 34 anni raduna migliaia di bambini e genitori nel capoluogo emiliano. Cronaca di una settimana segnata da incontri, spettacoli e testimonianze con un denominatore comune: il cuore
Gianni Varani

Per i ciellini bolognesi sta diventando un piccolo Meeting. È la "Festa dei bambini", ribattezzata "Festa d’inizio estate". Ha viaggiato tra parchi e piazze, da 34 anni, per approdare al Parco Tanara, dall’1 al 5 giugno. La mettono in piedi centinaia di volontari, giovani e adulti. Ha in cartellone eventi che parlano di Bologna e del mondo. Vi accadono incontri coinvolgenti, come quello con i ragazzi della comunità pesarese “L’Imprevisto” di Silvio Cattarina, disturbato dalla pioggia e concluso sotto un capannone, con centinaia di persone attentissime.
E poi l’incontro teso e commovente con Mario Mauro sulle persecuzioni nel mondo contro i cristiani. C’era una pattuglia di cristiani pakistani che vivono a Bologna. Dopo l’assassinio del ministro pakistano Bhatti, erano in piazza a volantinare per la libertà religiosa. Un amico li incontra casualmente. Da lì è nato un rapporto che è arrivato alla festa. Forse arriveranno al Meeting di Rimini, invitati da Mauro. La festa bolognese coinvolge opere educative e no profit, come il Pellicano, il Malpighi, le domenicane Farlottine, la cooperativa Dolce, Bimbo tu Onlus. E, soprattutto, ci vengono, migliaia di famiglie, per un totale di quasi ventimila presenze.
Non è un caso che, di anno in anno, non manchino personalità ecclesiali ed istituzionali. Vi hanno partecipato per anni il cardinale Giacomo Biffi e il suo successore Carlo Caffarra. Il neo “vice” di Caffarra, monsignor Giovanni Silvagni, ha officiato la messa, il 5 giugno, davanti a centinaia di persone. Negli anni non sono mancati neanche i sindaci. La cosa tuttavia forse più inusuale e imprevista è stato un incontro per raccontare ai bolognesi cosa di grande ha fatto Bologna. Per molti è stata una scoperta. Aiutato da immagini e musica, il Centro studi per la cultura popolare, assieme al centro Manfredini, ha dedicato una serata al tema “Bologna desidera cose grandi”. Grazie alla passione di Nando Lanzi, esperto della cultura bolognese, si è viaggiato per secoli di storia, partendo dalla veneratissima Madonna di san Luca per raccontare che il primo ospedale degno di questo nome in Italia fu costruito a Bologna, Santa Maria della Vita. Così come in una parrocchia in centro, San Giobbe, oggi Galleria Acquaderni, nacque il primo ospedale al mondo per luetici, malattia arrivata con le soldataglie mercenarie. Gran parte di queste opere furono realizzate da confraternite religiose. Dal fervore religioso iniziava subito un fervore sociale. A dimostrarlo si è letto un pezzo di un testimone inatteso: Martin Lutero. Tornando indignato da Roma, nel 1511, si ritrova a Bologna e tesse stupito le lodi del sistema sanitario bolognese.
Lanzi ha concluso il suo viaggio con san Domenico, sepolto a Bologna, per spiegare come mai il santo predicatore arrivò proprio sotto le due torri, incontrando l’università felsinea. Anche chi oggi ha qualcosa da ridire su Bologna si è sentito, dopo quest’incontro, orgoglioso della città. Consapevole certo che non si può vivere di nostalgia perché “il cuore desidera cose grandi” (il tema della festa) ora.