Fedeli cinesi leggono la Bibbia.

«La mia missione online»

Il sito dell'agenzia del Pime compie dieci anni. Il direttore, padre Bernardo Cervellera, racconta lo scopo del suo lavoro. E quanto è decisiva la libertà dei fedeli che, nel Continente del futuro, sembrano non avere «nessuna importanza»...
Elena Fabrizi

Il motto è lì, in homepage, subito sotto la testata: «Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio». Una citazione tratta dal libro del beato Giovanni Paolo II Alzatevi, andiamo!, del 2004. Di quell'invito, AsiaNews.it ha fatto la sua missione.
Il 9 ottobre l’agenzia online dell’istituto missionario Pime compie dieci anni. Nata nel 1986 come rivista, nel 2003 ha aggiunto l'edizione web. L’idea nasce dal bisogno di rilanciare la missione della Chiesa in Asia, attraverso le notizie e il giudizio sui fatti che accadono ogni giorno. «Gli scopi sono tre», spiega il direttore, padre Bernardo Cervellera: «Primo, che l’Occidente, un tempo molto più ignaro, si interessi del continente asiatico. Secondo: sostenere la missione della Chiesa in Asia; soprattutto quelle minoranze piccolissime, molto vivaci, e spesso sottoposte a persecuzioni, che restano testimoni veraci della fede». Il terzo obiettivo riguarda i giovani, perché siano anche loro missionari, contagiati dal fascino per questo Continente: «O lì dove sono, oppure diventando missionari per vocazione nella stessa Asia».

Oltre a Vaticano, Dottrina della Chiesa e Libertà religiosa, le tre sezioni portanti del sito sono dedicate a Cina, India e Islam. «Ne seguiamo i cambiamenti», aggiunge Cervellera, «perché l’islam, insieme ai giganti demografici di Cina e India, sta determinando tutta la politica e la situazione economica asiatica». Il sito è, quindi, un focus su un Continente che «in modo sempre più evidente è al centro del mondo». È l'Asia a «rendere meno dura la crisi, perché ha un’economia migliore e attira diversi interessi: dalle vie di comunicazione marittima al petrolio, ai gas della Russia».
Dopo questi dieci anni, si può fare una sintesi sui cambiamenti di quella parte del mondo? Padre Cervellera risponde considerando la grande contraddizione in atto, e cioè che «lo sviluppo dell’Asia è disumano: non ha al centro l’uomo, ma l’economia e il potere. Quindi, se da una parte sta diventando un gigante economico, dall’altra mostra elementi di nanismo dal punto di vista dell’umiliazione dell’uomo».

E la Chiesa? «La cosa impressionante è che la Chiesa - una percentuale dell’uno, due per cento, escluse Filippine e Timor Est - ha una capacità enorme di affascinare le popolazioni perché risponde a questo bisogno di dignità che hanno. Risponde ai bisogni di equilibrio dentro ad un’economia spesso disumana». Basti pensare al Pakistan, in cui la dignità della donna passa attraverso le scuole cattoliche, come spiega Cervellera: «Per questo i talebani cercano di distruggerle, perché vogliono che le donne vivano come ai tempi di Maometto nel settimo secolo». In India l’apertura alle culture mondiali avviene attraverso le università cattoliche. E ancora: «In Cina una maggiore dignità dell’uomo passa attraverso l’insegnamento delle religioni: tant’è vero che molti dissidenti cinesi si sono accorti che per rendere più vera la lotta per i diritti umani bisogna che questi siano sostenuti dalla libertà religiosa».
Un lavoro di missione ad ampio respiro, per padre Cervellera: «Sono molto contento quando queste chiese piccolissime dell’Asia ci scrivono ringraziandoci perché teniamo conto della loro vita. Molto spesso fanno esperienza di non avere nessun peso, di non avere nessuna importanza». Si pensi ai Vescovi arrestati in Cina, in prigione da decenni. Ai cristiani perseguitati dell’Orissa. Ad Asia Bibi in Pakistan: fu AsiaNews a lanciare la campagna per la sua liberazione. «Ci ringraziano perché parlando delle loro sofferenze e della loro dignità, si sentono parte dell’universalità della Chiesa cattolica. Meno soli nell’affrontare il dramma della loro missione».

E pensare che padre Cervellera il giornalista non lo voleva fare. «Me l’hanno chiesto i miei superiori. All’inizio, temevo fosse un “di meno” rispetto alla mia vocazione missionaria». Poi ha scoperto altro: «In questi anni ho visto che proprio il lavoro ad AsiaNews mi permette di essere vicino a tante situazioni della Chiesa. Mi appassiona alla vita e alla missione della Chiesa». Lui che da sempre vive «il cruccio di San Paolo: avere una sollecitudine verso tutte le chiese. Attraverso questo compito mi sta accadendo di rispondere a quell’“uscite!” di papa Francesco». Il fiore della missione.


Mercoledì 9 ottobre
Aula Magna della Pontificia Università Urbaniana
Via Urbano VIII, 16 – Vaticano
“10 anni dell’Asia - 10 anni della nostra storia”
Per tutte le informazioni leggi su AsiaNews.it