La copertina del libro.

SAN CARLO BORROMEO Quell'immagine di santità

Nel 1610 un religioso di Milano illustrava le «gesta mirabili» del santo. A 400 anni dalla canonizzazione, un libro ne ripercorre la vita e i miracoli, proprio a partire da quei disegni
Marina Mojana

Ogni milanese dovrebbe essere fiero di avere Carlo Borromeo come santo protettore e co-patrono da invocare, soprattutto in questi tempi così drammatici per l’Italia, ma proprio per questo così carichi di provocazioni verso la nostra libertà.
L’occasione per conoscere meglio gli episodi della sua vita è offerta dalla pubblicazione di un volumetto agile e avvincente; una sorta di vita del Borromeo a fumetti, scritta in latino e italiano da Cesare Bonino, religioso camilliano morto a Roma nel 1638 e illustrata da 53 incisioni di Alberto Ronchi.
La Vita e i Miracoli di San Carlo Borromeo è dedicato alla Fraternità sacerdotale dei missionari di san Carlo Borromeo ed è curato da Danilo Zardin, professore di Storia Moderna all’Università Cattolica di Milano e Piacenza con un saggio storico artistico di Simonetta Coppa, soprintendente del patrimonio artistico milanese e vicedirettore dell’Accademia di Brera.
Il testo si ispira ai teleri dipinti tra il 1602 (anno della beatificazione) e il 1610 (anno della canonizzazione) da Cerano, Morazzone, Procaccini, Duchino, Fiamminghino per volere dell’allora arcivescovo Federico Borromeo, cugino di Carlo e attinge a varie biografie, tra cui quella del Possevino, segretario di san Carlo. Ne esce una figura potente, animata dal carisma del buon pastore, dedita a penitenza e preghiera. Da nobile rampollo di una delle più ricche e potenti famiglie del Nord Italia, nipote di papa Pio IV, cardinale a soli 22 anni, Carlo si fece povero e donò tutti i suoi beni devolvendo il ricavato in opere pie. Rimosse i paramenti di panno dell’arcivescovado per vestire pellegrini e straccioni, visitò gli appestati, coltivò il culto delle reliquie dei santi, lavorava di giorno e pregava di notte, digiunando tre volte alla settimana a pane e acqua. Subì due incidenti in viaggio e un attentato, da cui uscì sempre miracolosamente illeso. Rinnovò la Chiesa lombarda accogliendo gesuiti, teatini, barnabiti. Era nato nel castello di Arona il 2 ottobre 1538, morì su un pagliericcio a Milano il 3 novembre 1584.

La Vita e i Miracoli di San Carlo Borromeo
Jaca Book
A cura di Danilo Zardin
p 206, 22 €