I panettoni del carcere "Due palazzi" di Padova.

NATALE Il Papa regala i panettoni dei carcerati padovani

I dolci della "Giotto" verranno donati da Benedetto XVI ai suoi collaboratori. Il ricavato andrà in aiuto di due associazioni: l'Associazione Coletta e la fondazione Banco Alimentare (Da "L'osservatore romano")

Sono stati prodotti artigianalmente da 15 detenuti a Padova i 232 panettoni che verranno donati da Benedetto XVI ai collaboratori, benefattori e prelati della Curia Romana in occasione delle festività natalizie. Si tratta di una specialità curata dai tre maestri pasticceri della cooperativa "I dolci di Giotto", i quali sovrintendono la lavorazione artigianale, che si svolge nel laboratorio "Due Palazzi" all'interno del carcere di massima sicurezza della città veneta. In questo modo, si cerca di reinserire nella società i detenuti della struttura circondariale insegnando loro un mestiere. In particolare, dodici panettoni da un chilo e mezzo, che il Papa donerà, sono confezionati all'interno di scatole riproducenti gli affreschi del Natale della cappella degli Scrovegni di Padova.
"Parte del ricavato della vendita - assicura Nicola Boscoletto, presidente del consorzio cooperative sociali Rebus - andrà a due realtà no profit: all'associazione Giuseppe e Margherita Coletta "Bussate e vi sarà aperto", intitolata al brigadiere dei carabinieri morto a Nassiryah, e alla fondazione banco alimentare, che distribuisce ai poveri l'eccedenza dell'industria alimentare". Qualità e scopi sociali sono il binomio sul quale si basa la filosofia del consorzio di cooperative che hanno dato vita anche al cesto della bontà: una confezione che privilegia l'utilizzo di prodotti e di materiale proveniente da varie associazioni di volontariato.
Le scatole sono state decorate dai disegnatori della lombarda "Associazione cometa" che si occupa di accoglienza e di progetti socioeducativi per i minori, il cioccolato è di "Piazza dei mestieri" di Torino che opera con adolescenti a rischio di emarginazione, i vini sono della "Comunità terapeutica Pinocchio" di Brescia, attiva nel recupero fisico, morale e sociale dei tossicodipendenti, le marmellate sono prodotte dalle trappiste di Vitorchiano.

(Da "L'osservatore romano", 19 dicembre 2010)