Il cardinale Scola visita i malati.

Scola ai malati: «Gesù è nato per voi»

L'Arcivescovo ha fatto visita al Policlinico. Letto per letto ha incontrato decine di malati e pregato con loro. Ricordando che «al fondo del desiderio di salute c'è la domanda di salvezza»
Paola Navotti

«L’Altissimo ha fatto irruzione nel tempo per andare incontro, infragilendosi Lui stesso che era Dio, a chi è nella fragilità e nel bisogno». Con questo annuncio l’arcivescovo di Milano Angelo Scola ha visitato il 21 dicembre i reparti di Geriatria e Medicina dell’Ospedale Policlinico di Milano. Si è fermato letto per letto a benedire, accarezzare, pregare insieme a quei malati che - per età, condizioni mediche e, spesso, anche per solitudine - rappresentano la parte più bisognosa della comunità ospedaliera. L’immedesimazione dell’Arcivescovo nella sofferenza di queste persone, nel loro destino, nella domanda di salute che è ultimamente domanda di salvezza, è ciò che ha colpito tutti. Poi il Cardinale ha celebrato la Messa nella cappella dedicata ai Santi Innocenti all’interno della Clinica Mangiagalli, ben nota come luogo di tante nascite ma anche di tanti aborti.
Richiamando la storia di Erode che ordina un massacro di bambini allo scopo di uccidere Gesù “re di Giudea”, Scola commenta che il dolore innocente, quello di 2000 anni fa come quello di oggi, «urge una risposta di salvezza e speranza».
In questo solco si inserisce l’opera di chi lavora in ospedale, che ha il compito di documentare quotidianamente la positività ultima della vita, custodendola dal primo istante fino all’ultimo. Da un punto di vista innanzitutto medico-sanitario, ma anche umano e affettivo: «Oggi, dimenticando la dignità dell'uomo, si sopporta tranquillamente la tragedia dell’aborto e si specula su come si debba far morire chi è irreversibilmente segnato dalla malattia».