Papa Francesco all'incontro con l'Usg.

«Svegliate il mondo!»

Il testo del colloquio tra papa Francesco e l’Unione superiori generali (Usg), il 29 novembre scorso. Padre Antonio Spadaro, direttore della rivista della Compagnia di Gesù, tra i 120 ricevuti dal Pontefice, ne ha fatto una cronaca
padre Antonio Spadaro

Quando Papa Francesco parla "a braccio" e dialoga, il suo discorso ha un ritmo a "ondate" progressive che va seguito con cura perché si nutre della relazione viva con i suoi interlocutori. Chi prende nota deve prestare attenzione non solamente ai contenuti ma alle dinamiche di relazione che si creano. Così è avvenuto nel colloquio che il Santo Padre ha concesso all'Unione superiori generali (Usg) degli istituti religiosi maschili alla fine della loro ottantaduesima assemblea generale che si è tenuta dal 27 al 29 novembre presso il Salesianum di Roma. Seduto in mezzo a loro, ho preso nota quindi del dialogo. Cercherò qui di esprimere come possibile la ricchezza dei contenuti, mantenendo il tono del colloquio vivo e spontaneo durato tre ore. A metà, un intervallo di mezz'ora, nel quale il Papa si è soffermato a salutare personalmente i superiori generali, prendendo anche un mate in un clima di relax e distensione.
In realtà, i superiori generali avevano chiesto solamente un breve incontro di saluto, ma il Pontefice ha voluto dedicare al colloquio l'intera mattinata. Ha però deciso di non tenere alcun discorso, e di non ascoltare, a sua volta, relazioni già preparate: ha voluto un colloquio franco e libero, fatto di domande e risposte. Sono le 9.25, e l'arrivo dei fotografi annuncia il suo ingresso imminente nell'Aula nuova del Sinodo in Vaticano, dove lo attendono circa centoventi superiori. Accolto da un applauso, il Santo Padre si siede alle 9.30 in punto, guarda l`orologio e si congratula per la «puntualità svizzera». Tutti ridono: il Papa in questo modo ha voluto salutare fra Mauro Jòhri, ministro generale dei frati minori cappuccini, di nazionalità svizzera, appena eletto vicepresidente della stessa unione...

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