Francesco Belletti.

«Un Papa che bussa alla nostra porta»

Il presidente del Forum delle associazioni familiari commenta l'ultima lettera di papa Francesco. Sottolineando l'importanza della preghiera, «concreta e urgente domanda dello Spirito di fronte a ogni istante della vita»
Francesco Belletti*

È sicuramente il sogno di tanti, quello di aprire la porta della propria casa e trovarsi di fronte il volto sorridente di Papa Francesco che dice: «Mi presento alla soglia della vostra casa per parlarvi…». Proprio così inizia la Lettera alle famiglie pubblicata il 25 febbraio dalla Santa Sede (www.familia.va), a conferma di quella linea diretta e di quella profonda sintonia che da subito si è innescata tra un Papa trovato e chiamato «quasi alla fine del mondo» e tante persone, in Italia e nel mondo. A quel punto, l’argomento di cui parlare sarebbe anche poco importante. Subito faremmo entrare l’illustre ospite, non solo nel salotto buono di casa, ma anche nel nostro cuore, perché pochi come papa Francesco hanno uno sguardo che passa direttamente dagli occhi al cuore.

La Lettera è stata scritta per ricordare a ciascuna famiglia l’appuntamento dell’Assemblea straordinaria del Sinodo dei Vescovi, convocata per discutere “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”, che si terrà a Roma il prossimo ottobre. È prima di tutto un invito a partecipare e a sentirsi coinvolte, anche se ovviamente - e, per certi versi, purtroppo - poche saranno le famiglie che potranno partecipare direttamente al Sinodo. Ma papa Francesco intende così coinvolgere e corresponsabilizzare la famiglia, ogni famiglia, in questo evento. Lo strumento privilegiato, in questo, è certamente la richiesta della preghiera, mai vista come atto formale o rituale, ma come concreta e urgente domanda allo Spirito, di fronte a ogni istante della vita.

Risuonano anche in questo caso le parole del suo primo discorso da Papa: «E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima - prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me». Ancora una volta, con questa Lettera, papa Francesco viene a bussare alla nostra porta, e viene a chiedere la stessa cosa, perché «il sostegno della preghiera è quanto mai necessario e significativo specialmente da parte vostra, care famiglie».

Tante e dotte saranno le parole, i discorsi, i documenti che circoleranno durante il Sinodo: ma quelle più potenti, quelle più importanti, forse saranno quelle che una famiglia pronuncerà, insieme ai propri bambini, forse in un piccolo villaggio «quasi alla fine del mondo», nella preghiera serale, ricordandosi del Sinodo: magari poche parole, semplici, ma proprio per questo, vere ed efficaci.
E forse papa Francesco con questa lettera riuscirà anche a farsi aprire la porta di tante famiglie rinchiuse nelle proprie sofferenze, impaurite dalla propria fragilità, dalla fatica quotidiana, isolate ed abbandonate. Offrendo così a loro quella prossimità e compagnia di famiglie e tra famiglie che rimane il compito principale dell’unione cristiana.

*Presidente del Forum delle associazioni familiari