«Francesco, questa è casa tua!»

Due suore di Carità dell’Assunzione, che aiutano alcune famiglie bisognose, erano alle "case bianche". «Ma chi è il Papa? Perché porta la croce», aveva chiesto loro un bimbo, qualche giorno prima

Sabato 25 marzo, nel piazzale delle "case bianche" di via Salomone, dove noi conosciamo tante persone, la gente più disparata aspettava Francesco. Due cartelli appesi alla facciata delle case ringraziavano il Papa di essere lì. Nel cortile del caseggiato, diviso in settori, c’erano tantissimi bambini, persone disabili, musulmani, uomini e donne di varie nazionalità, e persino alcuni provenienti da un accampamento lì vicino.

Noi abbiamo accompagnato alcune delle famiglie che seguiamo. Una bambina, la cui mamma non poteva venire perché doveva lavorare, ci teneva tantissimo ad esserci «perché il Papa viene a casa nostra». Allora lei, che è la più grande, si è preoccupata di preparare anche gli altri fratellini. Hanno vissuto con grande attesa e gioia l’arrivo del Papa. Addirittura il fratello venerdì ha voluto aggiustare la bici per andare a vedere se era tutto pronto per l’arrivo di Francesco.

Un altro bambino, quando ha saputo che il Papa veniva a Milano, continuava a chiedere chi fosse, allora abbiamo cercato una foto in internet, lui l’ha guardata e ha detto: «Sì, sì, ma chi è? E perché ha questa croce?». Aveva il desiderio di conoscerlo.



Quando il Papa è arrivato, tutti cercavano di seguirlo con lo sguardo per capire dove si sarebbe diretto. Ha incontrato tre famiglie e poi si è fermato davanti alla Madonnina che si trova nel cortile. Alcuni bambini gli hanno consegnato dei doni e poi lui ha salutato la folla mostrando un’estrema vicinanza e partecipazione ai problemi quotidiani della gente più povera. Si percepiva tra le persone il conforto dato da uno che si fa compagno e si coinvolge con l’altro. Al ringraziamento finale del Papa, ha risposto l’urlo nato dal cuore di un signore accanto a noi: «Francesco, questa è casa tua!».

Alla fine, c’era trepidazione perché non sapevamo da che parte sarebbe uscito, quando abbiamo capito la direzione che avrebbe preso, ci siamo diretti da quella parte per poterlo salutare, incrociare il suo sguardo, toccarlo. Si è visto letteralmente un fiume di gente correre verso di lui. Un nostro vicino di casa, a cui avevamo dato dei pass per venire con la moglie, dopo ci ha scritto: «Ho ricevuto un suo sorriso da pochissimi metri e questo ci aiuterà a vivere per mesi».

La visita del Papa alle "case bianche" è stata una vera grazia, Gesù è venuto a trovarci.

Suor Carla e suor Barbara