Papa Francesco.

Il Papa spiega ai prof come non isolarsi dal mondo

Ieri il Santo Padre è intervenuto alla Congregazione per l'Educazione Cattolica. Ricordando ciò che caratterizza le scuole e le università che nascono dall'esperienza cristiana: «Tendere allo sguardo che Cristo ha introdotto per ogni uomo»
Marco Bersanelli

Se in questo momento nessuno in Italia sembra ricordarsi dell'importanza decisiva dell'educazione cattolica, ecco che Papa Francesco – ancora una volta – prende tutti in contropiede. Oggi (ieri, ndr) nel suo breve e incisivo intervento alla plenaria della Congregazione per l'Educazione Cattolica ha ricordato che le scuole e le università che nascono dall'esperienza cristiana offrono a tutti, credenti e non, «una proposta educativa che mira allo sviluppo integrale della persona e che risponde al diritto di tutti di accedere al sapere e alla conoscenza». È questo infatti lo scopo per cui esistono le scuole, qualunque scuola: far crescere la personalità dei ragazzi introducendo ciascuno di essi al meglio di ciò che hanno trovato le generazioni che ci hanno preceduto, dall'antichità ad oggi, in tutti gli aspetti della conoscenza, dalle arti alle scienze alla letteratura. Una scuola che nasce dall'esperienza cristiana ha un'ipotesi educativa singolare, la quale non è un'ideologia o una nuova teoria pedagogica, ma nasce e tende continuamente allo sguardo che Cristo stesso ha introdotto nel mondo come possibilità per ogni uomo. Essa quindi, come ha detto Francesco, è chiamata ad offrire a tutti «con pieno rispetto della libertà di ciascuno e dei metodi propri dell'ambiente scolastico, la proposta cristiana, cioè Gesù Cristo come senso della vita, del cosmo e della storia». Educazione non è uguale a tecnica formativa, neppure è sufficiente un certo tipo di preparazione disciplinare: «Educare è un atto d'amore, è dare vita». È un'esperienza di comunicazione di sé, e implica la persona dell'educatore fino in fondo: «l'amore è esigente, chiede di impegnare le migliori risorse, di risvegliare la passione e mettersi in cammino con pazienza insieme ai giovani».

CONTINUA A LEGGERE SU ILSUSSIDIARIO.NET