La festa di Gs a Legnano.

«Ma come fate ad essere così amici e così in tanti?»

Otto squadre, divise in Capitani, Castellane e Gran Priori. Novecento ragazzi di Gioventù Studentesca si sono trovati a Legnano per una grande caccia al tesoro. E perché volevano «finire l’anno in un modo che ci ricordi la bellezza della vita»
Stefano Giorgi

«È finita!». È il grido pronto a risuonare, tra breve, all’uscita delle scuole. Una liberazione, uno sfogo…
Eppure per tanti di noi, «pur arruffati tra i cambiamenti degli stati d’animo, imbrigliati nelle reazioni», non è così. «Il gesto che abbiamo fatto non è la conclusione dell’anno sociale di una associazione, ma un gesto di ringraziamento e domanda. In un momento in cui sembra prevalere il lamento, il rimorso per quello che non è stato o lo sfogo per una liberazione da non si sa che cosa, noi vogliamo ringraziare per quello che Dio ci ha dato da vivere, anche per le difficoltà, che ci hanno permesso di essere più veri e coscienti di ciò che siamo e di ciò che vogliamo». Sono le parole con cui Alberto Bonfanti ha concluso la festa di fine anno che i ragazzi di Gs della Lombardia hanno fatto sabato 1 giugno al Castello di Legnano, dal titolo: “L’avventura della vita: un impeto senza tregua”.

A decine, ragazzi e insegnanti, in mezzo alle fatiche delle ultime - e spesso decisive - interrogazioni, si sono trovati per settimane per organizzare i giochi, l’intera comunità di Gs di Legnano è stata impegnata nella preparazione e nell’accoglienza. Novecento ragazzi, provenienti da tutta la Lombardia, con pullman e treno speciale, si sono dati appuntamento al Castello Visconteo di Legnano nel pomeriggio di sabato.

La divisione in otto squadre (tante quante le contrade del Palio di Legnano), l’entrata nel Castello accompagnati dai trombettieri ufficiali del Palio e l’apertura dei giochi: una grande caccia al tesoro per le vie della città per poter dire a tutti della bellezza incontrata nell’esperienza di Gs.
Ogni squadra si è divisa in Capitani, per confrontarsi con prove fisiche, in Castellane, per riappropriarsi, attraverso prove ad indovinelli, della bellezza dei luoghi storici di Legnano, infine in Gran Priori per confrontarsi sulla cultura.

Durante il gioco, gli incontri. Come è accaduto a quel gruppo di ragazzi fermati da una coppia: «Chi siete?». «Siamo amici», è la prima risposta un po’ timida e incerta. «Beh, ma così tanti?». «Eh sì, veniamo da tutta la Lombardia». «Ma come fate ad essere amici e così in tanti?», incalza la signora. Non si può più indugiare: «Siamo di Gioventù Studentesca e vogliamo finire l’anno in un modo che ci ricordi la bellezza della vita». Così anche la signora non può più trattenersi: «Che bello!», esclama commossa.

Due ore intense di gioco e il ritrovo per la messa, la cena - con splendidi banchetti fantasiosi e gustosi preparati da ogni contrada - e la serata di canti. Quei canti, tutti insieme o di ascolto, che il sindaco della città, venuto a salutare i ragazzi, ha voluto ascoltare commosso come regalo per sé. Quei canti di novecento ragazzi tesi a sorprendersi come tutto possa essere investito da una bellezza presente. Fino ai “frizzi”: dieci bellissimi minuti in cui il cammino di quest’anno è stato fatto rivivere in modo divertente. Quei canti che si sono fatti domanda affinché il tempo che si sta aprendo davanti, quello delle vacanze, possa veramente essere il tempo della libertà.
«È bella la strada», ha concluso Alberto. «Con il desiderio di scoprire sempre ciò che ci aspetta già, ciò che ci precede sempre, come ci ha detto papa Francesco, ci auguriamo buone vacanze».