Pluralismo, anima della scuola

Cdo Opere Educative, Diesse e Associazione il rischio educativo. Tre realtà che si incontrano per mettere a fuoco i problemi dell'insegnamento e del rinnovamento scolastico. Solo un anticipo dell'appuntamento che si terrà in ottobre a Bologna
Giovanni Mulazzani

Quello del 13 giugno a Milano è stato solo un assaggio. Il piatto forte arriverà il 12 ottobre, con l’annuale Convegno di Cdo Opere Educative, Diesse e Associazione Il rischio educativo. Un tris di realtà che mette insieme insegnanti di ogni ordine e grado, statali e non, e scuole paritarie. Un aperitivo, dunque, quello di settimana scorsa, un seminario per iniziare a lavorare sui temi dell’appuntamento autunnale dal titolo "Nuovi insegnanti e nuove scuole crescono".

Ad aprire i lavori, Onorato Grassi, docente di Storia della filosofia medievale alla Lumsa di Roma, che ha esordito affermando che «l'attuale situazione di crisi profonda in termini sociali e culturali che caratterizza il Paese e l'Europa mette in evidenza l'urgenza della questione educativa, che oggi più che mai richiede una maggiore qualificazione del sistema scolastico e una centratura della figura dell'insegnante, spesso troppo poco valorizzato». L'insegnante, secondo Grassi, è il fattore determinante per la qualificazione della scuola: insegnare significa aiutare l’alunno ad introdursi nella realtà, per riconoscerla e capirne i segni.

Ma se la professione dell'insegnante è considerata oggi poco credibile, questo dipende anche dal fatto che l'insegnante ha dimenticato il compito che gli è stato affidato. Questo l'allarme lanciato da Fabrizio Foschi, presidente di Diesse: «Non è il grado delle nozioni che si possiedono che rende interessanti le lezioni. Occorre imparare a guardare l’oggetto dell’insegnamento, farsi provocare da ciò che si propone. Perché non c'è professione senza passione». È l'esperienza di un insegnante che vivendo le condizioni di quello che si trova a fare, alla luce del suo compito, comunica se stesso. A partire da questa esperienza di vita mossa dall'interesse e dalla passione «l'insegnante coinvolge nell'orizzonte del suo interesse tutto cio che lo circonda dagli alunni alle ragioni stesse dell'insegnamento», prosegue Foschi: «La scuola è l'unico luogo in cui l'insegnamento diventa apprendimento». Soltanto così, infatti, lo studente fa proprio quello che il professore gli propone a lezione.

«Un milione di studenti. Il 12% degli studenti italiani. Sono i numeri di chi frequenta oggi la scuola paritaria. E questo è un fatto oggettivo, non la difesa di un principio astratto», ha detto Marco Masi, presidente di Cdo Opere Educative, che ha affrontato il tema della scuola paritaria dal punto di vista gestionale, ricordando che «la scuola paritaria è un’opera di rilevanza sociale, perché è fatta da una pluralità di soggetti: famiglie, gestori, insegnanti. Che si mettono insieme per uno scopo comune». Per questo «iniziare un’opera educativa esige persone che dicano “io” e che si assumano una responsabilità personale», ha spiegato Masi: «È auspicabile che per tutta la scuola si apra seriamente il processo dell’autonomia scolastica, l'unica strada perché il Ministero possa avere un ruolo di terzietà nell'ambito dell'istruzione».

Dopo Masi, la parola è passata al presidente de Il rischio educativo, Francesco Valenti. Nel suo intervento, Valenti ha rilevato che «l'esigenza di un rinnovamento della scuola italiana passa necessariamente dalla valorizzazione delle tradizioni e delle soggettività culturali presenti nel nostro Paese». Negli ultimi anni, in controtendenza con le promesse del Governo, si sarebbe registrata, secondo Valenti, una convinta ripresa della centralizzazione del livello ministeriale, che avrebbe mortificato le esperienze scolastiche, limitando la loro autonomia: «Il pluralismo, che è l'anima della scuola, è una questione eminentemente culturale ed è tale nella scuola e nelle scuole che, esercitando la loro autonomia, possono offrire ipotesi educative e formative qualificate rispondenti ai bisogni degli studenti e delle famiglie». L’appuntamento per tutti gli insegnanti è quindi per il 12 ottobre a Bologna (ed in collegamento da Milano).