Per vivere (più maturi) la maturità

Dal 23 gennaio ha inizio la V edizione dei "Pomeriggi maturandi", organizzati dal Centro di aiuto allo studio Portofranco. Dalla filosofia alla fisica, sei incontri con esperti e professori. E temi che spaziano per tutto il XX secolo
Elena Fabrizi

Spesso capita di vivere l’esame di maturità un po' "alla giovane Holden". Come J. D. Salinger fa dire al protagonista del suo famoso romanzo: «Ti succede mai di averne fin sopra i capelli? Voglio dire, ti succede mai d'aver paura che tutto vada a finire in modo schifo se non fai qualcosa? Voglio dire, ti piace la scuola e tutte quelle buffonate?». Un'escalation di tre ipotesi che calata in clima di fine liceo è poco augurabile: la sensazione di non poterne più, specialmente di tutto quello che la fine di un ciclo si porta dietro; dell'ansia da prestazione, come se le tre, più o meno sudatissime prove con un orale dulcis in fundo, determinassero cinque, altrettanto e forse di più, sudatissimi anni sulle spalle. «Ti piace la scuola e tutte quelle buffonate?».

Esiste chi vive diversamente la preparazione alla maturità? Che non consiste appena nella Notte prima degli esami, ma in come ci si arriva nell'arco di molto più tempo. Come una specie di preparazione «per essere più critici»? Il Centro di aiuto allo studio Portofranco di Milano sembra, con un invito libero e aperto a tutti, intenzionato a scommetterci. Si vede dalla proposta: un ciclo di incontri, ormai alla sua V edizione, dal titolo Pomeriggi maturandi 2014. «L’idea nasce dall’esigenza di provocare i ragazzi durante l'ultimo anno di liceo a un giudizio sintetico sul loro studio. Per essere più critici», spiega Alberto Bonfanti, professore alle superiori e presidente di Portofranco. Un'occasione di approfondimento, strutturata in una lezione frontale di tre quarti d'ora e una mezzora al seguito per dar spazio alle domande degli studenti.

Il programma è ricco e prevede sei appuntamenti su temi inerenti al XX secolo: dall'incontro d'apertura, il 23 gennaio, con Massimo Borghesi, ordinario di Filosofia morale all'Università di Perugia, Il pensiero del Novecento: dall'apologia della volontà di potenza alla sua critica, all'ultimo del 5 maggio con Enzo Gibellato, docente di religione in un Istituto Professionale di Carate Brianza, su Il volto nella pittura del Novecento. In mezzo si spazia dal bosone di Higgs, «argomento più attuale che mai, visto il dibattito», puntualizza Bonfanti, a Dante, come "più famoso poeta del Novecento", fino alle trincee della Grande Guerra, di cui ricorre il centenario quest'anno. Gli incontri inizieranno tutti alle 17 presso l'Auditorium di Portofranco in viale Papiniano, 58, Milano. Saranno filmati con la possibilità, quindi, di vederne la registrazione in differita sul sito del Centro Culturale di Milano circa due settimane dopo la data prevista dell'incontro. Insomma, un'occasione per vivere già più maturi la maturità.


Calendario:

Giovedì 23 gennaio 2014
Il pensiero del Novecento: dall'apologia della volontà di potenza alla sua critica
Massimo Borghesi, ordinario di Filosofia morale all’Università di Perugia

Venerdì 14 febbraio 2014
Nelle trincee della I Guerra Mondiale: la fine del positivismo, l’inizio dei nostri tempi
Maria Teresa Tosetto, docente di Filosofia e Storia presso il Liceo Classico Virgilio di Roma

Lunedì, 10 marzo 2014
Il più famoso poeta del Novecento: Dante
Francesco Valenti, rettore del Collegio della Guastalla di Monza

Lunedì, 24 marzo 2014
Sinfonia dal “nuovo Mondo”. Un’Europa unita, dall’Atlantico agli Urali
Giorgio Vittadini, ordinario di Statistica Metodologica all’Università degli Studi di Milano Bicocca

Lunedì, 7 aprile 2014
Il bosone di Higgs: alla scoperta delle proprietà della materia
Chiara Meroni, direttrice della sezione di Milano dell'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare)

Lunedì, 5 maggio 2014
Il volto nella pittura del Novecento
Enzo Gibellato, docente di Religione all'Istituto Professionale di Carate Brianza

Per informazioni: www.portofranco.org