Studenti in cogestione in un liceo italiano.

«Che ci guadagno nella cogestione?»

In un momento di lavoro con i compagni di scuola, l'occasione per conoscere ciò che tutti aspettano. Dai ragazzi del servizio d'ordine a quelli che ne hanno curato i dibattiti, il desiderio di costruire "qualcosa di buono". La lettera di uno di loro

«Fac ergo, mi Lucili, quod facere te scribis, omnes horas complectere; sic fiet ut minus ex crastino pendeas, si hodierno manum inieceris» (Seneca, Epistulae ad Lucilium, Libro 1). Mai avrei pensato di iniziare una “lettera” con una frase di Seneca anzi, non era nemmeno mia intenzione raccontare le giornate di cogestione. Proprio oggi però ho capito che è bene fissare, o come si dice nell’ambiente dei “compagni cattolici”, giudicare quanto accaduto.

Perché? Semplice, ho fatto tanto, ho speso molte energie e molto tempo per l’organizzazione di questo fantomatico evento, ho scommesso tutto me stesso, ho giocato in prima persona. Ci ho guadagnato.
Sia chiaro, nessuna “visione mistica”, solo fatti concreti e molto semplici. In primo luogo mi sono accorto della fortuna che ho avuto a incontrare certe persone che nel tempo mi hanno insegnato a guardare ciò che accade in maniera profonda, come un’occasione per la mia persona. Mi è venuto naturale approcciarmi in questo modo alla mattinata, alla stessa organizzazione della cogestione. Singolare è stato l’esempio delle bidelle che sono rimaste stupite e mi hanno fatto notare il differente approccio nei loro confronti tra me e i miei “colleghi”. Di certo, non è questione di carattere dato che il mio non è dei migliori è qualcosa di più che non dipende totalmente da me.

Ho capito che alla fine abbiamo tutti lo stesso bisogno di felicità, lo si leggeva negli occhi dei ragazzi a cui ho fatto la lezione; anche loro si sono riconosciuti in quelle musiche, anche loro erano lì perché alla ricerca di qualcosa che “corrispondesse” loro. L’aiuto fornitomi da Lollo e gli altri è stato stupefacente, eppure ciò che mi ha colpito ancor di più è stata la serietà, del tutto inaspettata, con cui la maggior parte degli studenti del servizio d’ordine ha agito, persino i più “tossici” vogliono costruire, fare qualcosa di bello, godere di ciò che accade!

È solo qualche riga che nemmeno dice bene cosa è stato, non importa. Ciò che conta è che anche grazie alla cogestione ho capito di più chi sono, sono sì molto stanco ma contento, certo che niente potrà descrivere gli occhi scintillanti di tanti miei amici al termine di questa giornata.

Alessandro, V Liceo Scientifico "Vico", Corsico (Milano)