L'incontro “Un minuto di Grazia e di Ragione” <br>alla Traccia di Calcinate.

«Trasfiguriamo i cuori divenuti di legno»

Da un'amicizia nata con uno spettacolo teatrale su "Delitto e castigo" alla festa dell'istituto La Traccia di Calcinate. Un incontro tra un insegnante bergamasco, un filosofo e un editore ucraini. Per raccontare i fatti del Maidan vissuti in prima linea
Giacomo Pizzi

Anche quest’anno (e sono trenta), alla scuola La Traccia di Calcinate si è svolta la settimana “in festa”. Dal 29 maggio all’8 giugno studenti, parenti e professori sono stati impegnati con mostre, spettacoli, incontri e tornei. Tra i numerosi visitatori, alcuni volti noti, come Imelde Bronzieri, stilista, o Marco Bardazzi, giornalista de La Stampa. Chi per fare uno spettacolo, come Carlo Pastori in Lazzaro vieni fuori, e chi, invece, per raccontare di sé. Sono stati invitati anche Aleksandr Filonenko e Konstantin Sigov, il filosofo e l’editore ucraini, chiamati dal rettore Franco Nembrini a parlare di Piazza Maidan. E non, come insisteva Nembrini, per spiegare le vicende politiche, ma per testimoniare «per loro, per il loro desiderio di verità, di bene e di servizio al Paese», il significato di quella rivolta. Doveva partecipare anche Domenico Quirico, assente invece per impegni all’estero.

Il titolo dell’incontro, “Un minuto di Grazia e di Ragione”, riprendeva la risposta di uno dei preti, Melchisedech, che avevano partecipato alla rivolta. Si è trattato di grazia «perché io da quel popolo non mi aspettavo più niente», dice Filonenko. E di ragione che, secondo Sigov, è stato il «mettere da parte le divisioni per unirci in quell’azione grande, fianco a fianco, con rinnovata fiducia gli uni negli altri».

Due video di introduzione, quindi prima Nembrini - che si trovava in Russia nel momento in cui è scoppiata la ribellione ucraina -, poi i due ospiti hanno riportato alcuni episodi. «Io ero lì e vedevo gli amici, i russi e gli ucraini, che discutevano», racconta Nembrini: «Non capivo niente di quello che si dicevano, ma intuivo che si era venuta a creare una spaccatura enorme». Allora, «ci siamo chiesti se vi fosse qualcosa che andasse oltre la divisione politica», commenta Sigov. Ed esiste, «perché ad esempio io lavoro con una grande poetessa russa (Ol’ga Sedakova nda) le cui poesie sono messe in musica da un ucraino. Lui è quello che le capisce meglio. Il cuore è uno solo».

Filonenko, invece prima parla dell’incontro con Franco Nembrini e la compagnia teatrale La Traccia. Nel 2011, quando gli studenti bergamaschi hanno rappresentato Delitto e castigo in Russia e in Siberia. La conseguenza è stata un’amicizia sempre più stretta. Da allora i ragazzi della Traccia collaborano con il ginnasio ortodosso Santi Cirillo e Metodio di Kemerovo (Russia), con il Teatro Timur e il Centro San Clemente di Kiev (Ucraina). Fino ad oggi.

Poi racconta di quest’anno, del nuovo spettacolo: Pinocchio di Carlo Collodi. «Nei Paesi sovietici conoscevamo solo la versione comunista scritta da Aleksej Tolstoj: un Pinocchio attivista che però non diventa mai di carne. L’originale è stato una vera novità» spiega Filonenko. Da lì l’idea di fare un Dvd, perché la situazione politica non ha permesso di andare a Kiev per inscenarlo. Nasce «per portare lo spettacolo, in Russia, in Ucraina, in Siberia... Per trasfigurare i cuori divenuti di legno». Per presentare la versione originale del testo dunque, ma non solo. Perché per Filonenko soprattutto «è incredibile come questa storia ci venga raccontata su un palcoscenico dai ragazzi della scuola La Traccia, la cui vita è definita dalla fiducia in un cuore che cerca la felicità». Questa è la risposta a suo parere: il cambiamento del cuore. In conclusione, Sigov aggiunge: «Il nuovo ministro dell’educazione in Ucraina è nostro amico, speriamo che prenda esempio dal vostro metodo».