I Cavalieri all'udienza con papa Francesco.

I cavalieri che fecero la promessa

Prima l'udienza dal Papa. E poi quell'«eccomi!», pronunciato da quattromila ragazzi delle medie di tutta Italia sabato scorso a Roma. A sancire l'appartenenza a un'esperienza di vita cristiana che ha quasi trent'anni

All’inizio erano «cercatori del sacro Graal», oggi sono «cavalieri»: due definizioni originali per descrivere l’esperienza del gruppo di ragazzi delle scuole medie che hanno incontrato papa Francesco all’udienza giubilare. In quattromila sono giunti in piazza San Pietro per raccontare al Pontefice la loro «avventura», nata negli anni Ottanta nell’istituto Sacro Cuore di Milano e poi estesa alle scuole medie di tutta Italia e di altri Paesi.

È un gruppo che si contraddistingue per la semplicità e la voglia di ritrovarsi insieme nel nome di Gesù. Come spiega la loro guida, don Marcello Brambilla, il metodo educativo si ispira all’incontro di Gesù con Giovanni e Andrea, ai quali viene posta la domanda: «Cosa cercate?». I discepoli rispondono con la richiesta di poter restare in compagnia del Signore. Da quel «Venite e vedete» - sottolinea don Brambilla - è nato il cristianesimo. In modo analogo è sorta questa esperienza, che si deve all’iniziativa di alcuni professori dell’istituto milanese e di un sacerdote, don Giorgio Pontiggia. Il primo nucleo si è poi allargato fino a coinvolgere altri studenti italiani e di alcuni Paesi, come Francia, Belgio, Brasile, Paraguay e Stati Uniti d’America. Dopo l’udienza, i ragazzi hanno compiuto il rito della promessa in varie chiese romane: chiamati per nome durante la messa, hanno pronunciato il loro «Eccomi!» e hanno ricevuto la tessera con il nome del proprio gruppo e del santo scelto come patrono. Anche a Francesco è stata donata la tessera.

Da L'osservatore romano