L'entrata di una scuola.

Domani in classe? Ci torno io

Ricomincia la scuola. Per Chiara questo sarà il quarto anno. Lo scorso settembre era terrorizzata da tutto: i nuovi compagni, lo studio intenso. Ma adesso c'è qualcosa che la rende tranquilla e le fa dire: «Non voglio perdermi nulla»...

La scuola sta per iniziare. Il quarto anno è alle porte, però sono molto tranquilla. Anche se dicono che è solo un periodo di passaggio, non voglio perdermi nulla. Il 12 settembre ritornerò nell’Istituto tecnico dei Salesiani, dove a luglio mi sono diplomata nell’indirizzo grafico-pubblicitario. Molti miei compagni si sono fermati lì, buttandosi nel mondo del lavoro. Io ho voluto continuare: sia per puntare all’università, sia per approfondire materie che avevo appena iniziato a conoscere come fotografia, storia dell’arte...
In classe rimaniamo in 15, così verremo uniti all’altra sezione. Sono molto curiosa di conoscere queste persone, che ho solo intravisto nei corridoi. Nelle vacanze non ho studiato tanto, quindi mi devo mettere sotto: da quest’anno ci saranno solo gli studenti più bravi. È una grande sfida. L’anno scorso c’erano pochi ragazzi realmente seri di fronte allo studio, perciò penso che ora ci sarà più competizione. Ma ci aiuteremo, anche in vista dell’esame finale.
Se ripenso a come sono entrata a scuola lo scorso settembre... Ero terrorizzata: persone mai viste, luoghi sconosciuti e prof diversi da prima. Non sapevo proprio cosa aspettarmi. Giorno dopo giorno, però, mi sono sempre più aperta a loro, e viceversa. Chiara, per esempio, era la mia compagna di banco: neocatecumenale, non aveva mai parlato di sé a nessuno in quelle quattro mura per paura di essere giudicata. Ma quando ha visto la libertà con cui le raccontavo di me, e quindi anche dell’incontro con il movimento, si è stupita e ha trovato subito qualcuno con cui giocare tutta se stessa. Da lì anche Eleonora e altri ragazzi. E in quella classe di scapestrati, ci sono stati tanti incontri che non mi sarei mai immaginata.
Poi, negli ultimi mesi ho sempre cercato dei momenti per rivedere anche gli amici di prima. Ho capito quali sono i rapporti più stringenti e ho iniziato a mettere insieme questi due mondi inizialmente diversissimi. Le mie nuove amiche, incuriosite dalla mia storia, hanno conosciuto tutti quelli che avevo fisicamente lasciato.
Ma la scoperta più grande è che posso essere me stessa anche senza quelli con cui sono sempre stata.
Così, mentre aspetto di incontrare quelle nuove facce, non ho più il problema di come approcciarmi o di cosa fare. Basta che ci sia io. E, partendo da questo, sono più tranquilla. Poi, chissà cosa mi aspetta ancora.
Chiara, Bologna