Alcuni ragazzi durante un'occupazione.

Una scintilla, dal Collettivo alla Colletta...

Sono i giorni delle proteste e delle occupazioni. In un liceo milanese un ragazzo va all'assemblea. Tempo perso o un'occasione da non perdere? Scatta una proposta. E quello che succede è davvero inaspettato
Paola Bergamini

Lunedì 19 novembre al liceo scientifico Donatelli c’è fermento, come in tante scuole milanesi, per i tagli alla scuola, per la legge Aprea, per l’aumento, poi rientrato, delle ore per i professori. Gli studenti ne discutono: cosa fare? Occupazione, coogestione... Alla fine, i ragazzi del Collettivo decidono tre giorni di assemblea autorizzata con gruppi di lavoro su vari temi. Stefano, quarto anno, partecipa, ma gli sembra per lo più una perdita di tempo, giusto per non fare lezione. «Eppure un’occasione così non posso perderla. Adesso ci metto del mio», pensa. Incontra i ragazzi del Collettivo e propone: «Ho pensato di invitare Marco Lucchini, direttore del Banco Alimentare, per parlare di quest’opera, dell’emergenza povertà. Cosa dite?». Sono d’accordo.

Mercoledì 21, l’aula dove Lucchini incontra gli studenti in pochi minuti è strapiena. È un passaparola, alcuni ragazzi rimangono in piedi in corridoio. Marco racconta dell’esperienza del Banco, da cosa è nato, ma parla soprattutto di sé. Risponde alle domande e incalza. All’uscita, Stefano ascolta i commenti: «Tosto ’sto Lucchini», «Accidenti, proprio interessante». Per lui è una scintilla: non ci si può fermare a un incontro. Così decide di passare in tutte le classi per invitare alla Colletta alimentare. Domenica 26, davanti al supermercato dove fa il volontario, si presentano in 35. Non se lo aspettava proprio. Lavorano tutto il giorno e intanto si raccontano della scuola, dei prof, dei genitori, degli amici, della vita. E lui butta lì: «Con alcuni prof e qualche amico ci vediamo una volta alla settimana. Se volete venire, vi aspetto». È il raggio di Gioventù Studentesca, ma adesso non è il momento giusto per dare troppe spiegazioni. A lui interessa solo poter continuare quei rapporti appena nati.
Qualcuno accetta la proposta. Viene anche quel suo compagno di classe che una volta gli aveva detto: «Sai, io sono proprio insoddisfatto di tutto». Al raggio interviene: «Domenica sera io ero contento, soddisfatto».

Alla fine, quando ormai stanno per andare via, Stefano li richiama: «Ve la butto lì. All'"Artigiano in Fiera" c’è un’iniziativa importante: “Un lenzuolo per amico”, si raccolgono lenzuola, coperte di qualsiasi tipo da donare a opere di carità, missioni, ospedali. Io vado a dare una mano. Se volete venire...». «Dove mi faccio trovare?». «Allo stand del Banco Bulding. Impossibile non vederlo». «Contaci. Ci sono».
Giovedì 6 dicembre, in quindici arrivano all’appuntamento. «Stefano, cosa dobbiamo fare?». «Giriamo per i padiglioni e distribuiamo i volantini dove viene spiegata l’iniziativa». «Sì, ma se qualcuno mi chiede informazioni più dettagliate?». «Leggi. Ok. Vengo con te. Comunque non perdiamoci di vista. Si sta insieme».