Giorgio Vittadini.

Meeting 2014. Dialogo, quell'anelito che vince nella storia

La forza dell'uomo è quell'irriducibile desiderio di bene che lo costituisce. Anche in uno scenario mondiale in cui la guerra sembra l'unica via percorribile. È questo che la kermesse riminese vuole indagare quest'anno
Giorgio Vittadini

Scenari mondiali in cui la guerra sembra l’unico modo per risolvere contrasti e gravi ingiustizie a danno dei più deboli; a casa nostra una ripresa economica ancora troppo timida; su tutto, una grave incertezza esistenziale che toglie energia e visione del futuro. A mali estremi, estremi rimedi? No, rimedi “periferici”: è ciò che propone il Meeting di Rimini quest’anno, raccogliendo l’appello di papa Francesco a uscire verso le «periferie esistenziali».

L’edizione 2014 del Meeting, intitolata «Verso le periferie del mondo e dell’esistenza. Il destino non ha lasciato solo l’uomo», è dedicata all’uomo e al suo cuore, l’irriducibile desiderio di bene che lo costituisce. Questa forza dell’uomo è considerata “periferica”, qualcosa di insignificante. Ma proprio questa forza, figlia della propria identità e autenticità, è il fattore vero e duraturo che determina il mondo e la storia.

Pensiamo a fatti diversi, ma caratterizzati da questo “scatto” nel cuore dell’uomo: la rinascita dell’Europa dopo le guerre mondiali fratricide, la pace in Nord Irlanda, la transizione pacifica nell’Est Europa, la ripresa del dialogo in Sudafrica dopo la detenzione di Mandela…

CONTINUA A LEGGERE SU AVVENIRE.IT