Un momento di lavoro dell'Intergruppo.

SUSSIDIARIETÀ E se ripartissimo da persona e famiglia?

Una “due giorni” di formazione per l'Intergruppo parlamentare. Tra i promotori un network di fondazioni e associazioni bipartisan. Al tavolo dei lavori: politici, docenti universitari e il cardinale Angelo Scola...
Emmanuele Forlani

Il 17 e il 18 settembre a Sarteano (Siena) si sono svolte due giornate di formazione e di dibattito organizzate dall’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà.
Un programma di lavoro denso, allestito dal network di fondazioni ed associazioni bipartisan (tra le altre Magna Carta, Nuova Italia, Fare Futuro, Italianieuropei, Arel, Nens e Glocus), e grazie alla partnership scientifica della Fondazione per la Sussidiarietà.
A tema, la crisi come occasione per un nuovo welfare, affrontando il tema della povertà, di quale modello di welfare la nostra Costituzione consente ed infine del tessuto produttivo italiano. Le relazioni di Luigi Campiglio, di Andrea Simoncini e di Giovanni Marseguerra hanno introdotto le tre sessioni, per ciascuna delle quali si è sviluppato un dibattito ricco ed approfondito.
Attorno al tavolo oltre 50 parlamentari: Alfredo Mantovano, Vannino Chiti, Maurizio Gasparri, Gaetano Quagliariello, Giuliano Cazzola, Giampiero Cantoni, Barbara Saltamartini, Giancarlo Mazzuca, Raffaello Vignali, Renato Farina, Gabriele Toccafondi, Luca Volontè, Linda Lanzillotta, Ermete Realacci, Ugo Sposetti, Tiziano Treu, Enrico Letta e Pierluigi Bersani... solo per citarne alcuni. Con loro, i vertici delle fondazioni, protagonisti di un momento particolarmente costruttivo e privo di posizioni preconcette.
Dai lavori, coordinati da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, è emersa la convinzione e la condivisione circa l’importanza di un investimento nel capitale umano e nella famiglia. Affrontare l’emergenza povertà in Italia, ripensare un nuovo sistema di welfare senza scardinare i principi costituzionali significa porre le basi anche per una ripartenza del nostro tessuto economico, caratterizzato nella stragrande maggioranza da piccola (a volte “micro”) impresa.
Non si è avvertito alcuno scarto tra i temi affrontati e la relazione del cardinale Angelo Scola, intervenuto per un momento di dibattito nella serata di giovedì. Le parole del Santo Padre contenute nell’enciclica Caritas in veritate rappresentano un punto di non ritorno (se adeguatamente affrontate) nell’individuazione delle politiche per lo sviluppo. Tanti interventi hanno, infatti, sottolineato l’importanza di non sottovalutare il contenuto dell’enciclica; al contrario, è stata rimarcata la necessità di un lavoro di comprensione e di declinazione in atti politici.
Le conclusioni di Vittadini, rivolte a parlamentari che da oramai oltre sei anni sono uniti dall’esperienza dell’Intergruppo (la prima “edizione” risale al giugno 2003), fanno emergere l’urgenza di un impegno di maggioranza e opposizione a condividere i tratti essenziali di cui il Paese ha bisogno. Nel merito delle riforme ciascuna maggioranza ha infatti la responsabilità di proporre e di decidere; occorre tuttavia che si evitino continui ribaltamenti di fronte (e di continue contro-riforme) su temi come l’educazione, il welfare, lo sviluppo economico. Non esiste colore politico per affermare la necessità di ripartire dal valore della persona, dal ruolo strategico della famiglia (dal reale sostegno alla famiglia discende un vero sviluppo economico).
Per questo il lavoro parlamentare dell’Intergruppo è già avviato su molte “battaglie”: dalla stabilizzazione del 5x1000 al progetto “Controesodo”, più una serie di interventi sul non profit (modifica codice civile, lavoro disabile, lavoro nelle carceri, definizione di ente non commerciale). E il comitato scientifico si riunirà a breve per raccogliere la ricchezza del dibattito di questi giorni ed individuare le linee operative di lavoro.