La "Marcia per la vita" a Roma il 12 maggio.

Per la vita, con energie nuove

Migliaia di firme durante le raccolte nelle parrocchie italiane. Oltre trentamila persone alla marcia di Roma. E l'incoraggiamento di Papa Francesco. Ecco quello che è successo il 12 maggio con la campagna "Uno di noi"
Francesco Ognibene

Successo oltre le attese domenica per la giornata di raccolta straordinaria nelle parrocchie delle adesioni alla petizione europea a tutela dell’embrione umano «Uno di noi» e per la Marcia per la vita che rispetto all’anno scorso ha visto raddoppiare i partecipanti, giunti a quota 30mila. Per tutti l’incoraggiamento di Papa Francesco: «Invito a mantenere viva l’attenzione di tutti sul tema così importante del rispetto per la vita umana sin dal concepimento». Gli organizzatori: «Una svolta, emerge una nuova sensibilità».

Una domenica attesa, costruita, sperata. Ma che a conti fatti è andata al di sopra di ogni previsione. Col saluto del Papa a renderla praticamente perfetta. Il variegato "popolo della vita" si è rimesso in moto, e non solo metaforicamente. Di persona o attraverso i media, gli italiani hanno potuto incontrare direttamente la proposta di chi- marciando a Roma o raccogliendo firme alla petizione europea a tutela dell’embrione crede che la vita umana sia un principio fondante. Da tempo questo non accadeva in simili proporzioni, e domenica è successo in un clima di festa grazie a chi è riuscito a portare a Roma 30mila "marciatori" (il doppio dell’anno scorso) e alle migliaia di volontari che, con la collaborazione indispensabile di tanti parroci, ha raccolto le adesioni all’iniziativa «Uno di noi» davanti alle parrocchie. Ed è solo l’inizio.

Anche perché il Papa nel Regina Coeli domenicale, al termine delle canonizzazioni in piazza San Pietro, ha accolto la Marcia invitando «a mantenere viva l’attenzione di tutti sul tema così importante del rispetto per la vita umana sin dal momento del suo concepimento», ricordando «la raccolta di firme che oggi si tiene in molte parrocchie italiane, al fine di sostenere l’iniziativa europea "Uno di noi", per garantire protezione giuridica all’embrione, tutelando ogni essere umano sin dal primo istante della sua esistenza». Incoraggiamento migliore per chi continuerà a impegnarsi per il successo della petizione (un milione di firme l’obiettivo, sino a sabato eravamo a un terzo della strada) non poteva esserci.

La stessa Marcia - un successo pieno, di partecipazione e di atmosfera - ha fatto registrare un salto di qualità, anche con l’intervento di delegati da altri Paesi, a cominciare da Lila Rose, leader della marcia per la vita più partecipata al mondo (Washington, 750mila persone nella 40esima edizione di fine gennaio).

La marcia romana - che si è mantenuta apartitica, come da programma - ha visto partecipare anche il sindaco Gianni Alemanno, Carlo Casini, Eugenia Roccella, Paola Binetti, Maurizio Sacconi, Carlo Giovanardi, Maurizio Gasparri, Giorgia Meloni, Olimpia Tarzia e Stefano De Lillo.

Tra “Uno di noi”, e Marcia, a colpire tutti è stato il clima straordinariamente positivo e unitario di questa "domenica per la vita" fuori programma (la Giornata nazionale cade tradizionalmente la prima domenica di febbraio).
«In modalità diverse, abbiamo mostrato al Paese insieme alla Marcia una grande unità di obiettivi di tutti quelli che in Italia promuovono e difendono la vita umana - commenta Maria Grazia Colombo, portavoce italiana per "Uno di noi" -. Inoltre, con la giornata di raccolta delle firme abbiamo rimesso le parrocchie nel vivo di un tema decisivo per tutti, mostrando come siano luoghi di incontro, di riflessione e di impegno su grandi questioni».

«Se penso che alla prima edizione della Marcia, solo due anni fa, eravamo in 700...». Viene un po’ da ridere a Renzo Puccetti, tra gli organizzatori dell’iniziativa che ha portato dal Colosseo a piazza San Pietro un serpentone di famiglie e gruppi da tutta Italia: «A chi parla della vita umana come un tema divisivo - riflette - abbiamo mostrato che proporlo come valore genera interesse e partecipazione. Con "Uno di noi" abbiamo offerto una pluralità di risposte e una capacità di mobilitazione che induce a confrontarsi e discutere senza pregiudizi». «Il successo di questa domenica ora va messo a frutto - conclude la portavoce della Marcia, Virginia Coda Nunziante -, siamo davanti a una svolta nella difesa della vita in Italia: abbiamo visto uscire allo scoperto una cultura che c’era ma da tempo non si mostrava in un modo così bello e ampio. E ora non lasciamo che questo entusiasmo si spenga».

(Da Avvenire, 14 maggio 2013)