Gli scontri a Maalula.

«Ho visto i ribelli uccidere i cristiani perché non si convertivano»

Il racconto di una testimone dei fatti di Maalula. «Sono entrati nel villaggio alle 6 del mattino e ci hanno detto: "Vi uccideremo uno a uno"». Erano guerriglieri di al Qaida e Jabat al Nusra: «Perché l'Occidente sostiene questi terroristi?»
Pietro Vernizzi

Sarah è una giovane donna siriana che si trovava a Maalula quando il 4 settembre scorso i guerriglieri di al Qaeda e Jabat Al Nusra sono entrati nel villaggio cristiano. Sarah è un nome di fantasia, e dopo aver letto questa intervista capirete il perché. Il paese sulle montagne siriane, candidato come patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, è abitato da una popolazione in maggioranza cristiana e vi si parla ancora oggi l’aramaico. L’ultimo numero di Panorama ha pubblicato un reportage esclusivo dell’inviato Fausto Biloslavo sugli avvenimenti che hanno riguardato la “perla cristiana” che rischia di essere distrutta dalla guerra siriana.
A IlSussidiario.net Sarah ha raccontato che cosa è avvenuto a Maalula in quelle ore drammatiche: «I guerriglieri di al Qaeda, alcuni dei quali non sapevano neanche l’arabo o parlavano solo in inglese, sono entrati casa per casa costringendo i cristiani a convertirsi all’Islam, e fucilando all’istante quelli che non lo facevano. Sono i nuovi martiri di questa guerra che l’Occidente non riesce a comprendere». E aggiunge Sarah: «Già 350mila cristiani sono fuggiti dalla Siria dall’inizio della Rivoluzione. Se gli Stati Uniti e l’Europa non vogliono che in Siria non rimanga un solo cristiano devono smetterla di fornire armi e denaro a Jabat al Nusra e fermare il flusso di jihadisti stranieri che vengono in Siria per combattere la guerra santa».

Sarah, lei è stata una testimone degli ultimi avvenimenti di Maalula. Ci racconta che cosa ha visto?
I ribelli sono entrati nel villaggio alle 6 del mattino del 4 settembre, scendendo dal Safir Hotel arroccato sulle montagne. Li abbiamo sentiti arrivare gridando «Allah Akbar» (Dio è il più grande), e ci hanno detto: «Al Qaeda e Jabat al Nusra sono arrivate tra voi cristiani per uccidervi uno a uno». Hanno preso alcune auto dal villaggio, e una persona ha detto a un’altra: «Andrò a distruggere la statua della Madonna». Il suo commilitone gli ha risposto: «Aspetta, non ora, lo faremo quando torneremo indietro».

Ha fatto in tempo a nascondersi in un luogo sicuro?
No, e la situazione in cui ci siamo trovati è stata molto pericolosa perché la mia casa si trova proprio nel centro del villaggio. Il giorno dopo ho preso i miei figli e sono fuggita in un'altra città. Molte persone sono rimaste a Maalula, ma il 5 e il 6 settembre i ribelli sono tornati e hanno chiesto tutti i nomi degli uomini cristiani arruolati nell’Esercito Regolare. I musulmani di Maalula sono vicini alla Jihad, ad Al Qaeda e a Jabat al Nusra.

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