La locandina della Giornata.

La cura per l'Italia? Passa anche dai farmaci

Domani 8 febbraio si terrà l'annuale Giornata di raccolta del Banco Farmaceutico. Più di 3.000 farmacie e migliaia di volontari daranno la possibilità di donare medicinali a 600 mila indigenti
Paola Ronconi

Saranno 95 le province italiane che domani, 8 febbraio, ospiteranno, in molte loro farmacie, la Giornata di raccolta del Farmaco. La XIV edizione dell’iniziativa vedrà, infatti, la partecipazione anche di Crotone, Arezzo, Caserta, Ragusa, della Provincia autonoma di Bolzano e della Repubblica di San Marino, per un totale di 3.400 farmacie aderenti. Qui, sarà possibile acquistare farmaci di automedicazione da consegnare ai volontari. In un secondo momento i medicinali saranno ridistribuiti a enti assistenziali convenzionati con il Banco Farmaceutico (stiamo parlando di 1.500 enti, per un totale di 600mila persone indigenti).

«La Giornata di raccolta arriva a coprire circa il 40% del fabbisogno degli enti convenzionati», dice Marco Malinverno, direttore del Banco Farmaceutico. «E stiamo parlando solo di farmaci da banco. Basta un inverno particolarmente freddo e la percentuale si abbassa». Poi ci sono i farmaci con prescrizione medica, quelli che non si possono donare alla Giornata, ma di cui c’è un bisogno enorme. Basti pensare che dal 2006 a oggi la povertà sanitaria in Italia, gente che deve ricorrere a enti assistenziali perché non può permettersi di comprare farmaci, è aumentata del 97%.
Dal 2007 sono sempre di più le aziende farmaceutiche che, in collaborazione col Banco, hanno deciso di donare medicinali destinati a essere eliminati dal commercio per, ad esempio, difetti di confezionamento. Nel biennio 2011-2012 questa collaborazione ha sfiorato il milione di confezioni donate.

Ma la Giornata di raccolta è solo la “vetrina” di un lavoro che opera tutto l’anno: «Si parte a febbraio», spiega Malinverno. «Si contattano le Federfarma provinciali (federazione nazionale dei titolari di farmacia; ndr), queste invitano le farmacie del territorio ad aderire alla Giornata. Poi ci sono il reclutamento dei volontari, le convenzioni con gli enti assistenziali, gli abbinamenti tra enti e farmacie...». Insomma, una macchina molto complessa «che funziona grazie ai 95 delegati territoriali, i responsabili delle varie province».
E ogni farmacia che aderisce è una conquista, perché da lì parte sempre una sorta di contagio per il territorio. «Basta essere disposti a dire sì a quello che ci capita», dice Malinverno. «Proprio come testimonia la farmacia di Ragusa».