La Colletta alimentare del 2013.

Quel filo di speranza che passa nei supermercati

Il 14 giugno si avvicina. La "Stracolletta" pure. Per la prima volta in estate, in 6mila punti vendita l'appuntamento con oltre 60mila volontari. Un gesto non solo per l'emergenza degli indigenti, ma per «strapparci dalla nostra indifferenza»
Paola Ronconi

«È un evento straordinario, da tutti i punti di vista». Sono queste le parole di Federico Bassi, responsabile nazionale della Colletta alimentare. Si riferisce alla giornata del 14 giugno, un sabato fuori dal comune per il Banco Alimentare, in cui in molti supermercati d’Italia si potranno comprare e donare generi alimentari per le persone indigenti. Stiamo parlando di una vera e propria emergenza, qualcosa come quattro milioni di persone che oggi, nel nostro Paese, vivono grazie agli aiuti di mense ed enti caritativi. E i numeri sono in continua crescita.

“Straordinario” perché «è una situazione fuori dal comune quella in cui ci ritroviamo oggi, coi magazzini del Banco di molte regioni senza scorte: agli enti che vengono a rifornirsi da noi dobbiamo rispondere: “Mi spiace, non c’è più nulla”».

“Straordinario”, ancora, perché sono finiti i “normali” fondi europei, e nonostante l’Europa abbia messo in pista un nuovo programma di aiuti alimentari, l’Italia è estremamente lenta ad attuarlo. Così fino a ottobre non se ne fa nulla.
E “straordinario” perché «data l’emergenza, abbiamo pensato fosse l’unica via per coprire i mesi tra maggio e ottobre. È la prima volta, infatti, che la Giornata di raccolta fa un doppio turno rispetto a quella tradizionale di novembre».

Sono mesi che papa Francesco parla di povertà alimentare, dicendo che ci troviamo di fronte a una vera e propria carestia. Ognuno deve provare a fare il suo, dice spesso. «Ci siamo detti: cosa aspettiamo?», spiega Bassi: «La realtà urge in una certa direzione, anche il Papa ci invita seriamente... Muoviamoci».

Ma è per un altro aspetto che il responsabile della Colletta è fiero di usare il termine “straordinario”: la risposta sorprendente a questa “chiamata alle armi”, pur messa in piedi in pochissimo tempo. Su 6mila punti vendita che hanno aderito (a novembre 2013 erano 11mila e tanti di questi a giugno sono impegnati in altre iniziative), ci saranno oltre 60mila volontari “reclutati” in meno di tre mesi. «In tanti vedono nella Colletta anche un’occasione per risvegliare se stessi».

«Noi, come molte altre parti d’Italia, stiamo pagando caro il blocco dei fondi europei», dice Gianni Romeo, direttore del Banco Alimentare della Calabria: «È un’emergenza che non ha un volto cruento, che non fa notizia, perché chi ha bisogno si vergogna, chiede con discrezione». A Cosenza, oltre al problema della mancanza di lavoro, c’è anche quello della casa: «In molti stanno occupando case e alloggi vuoti. A loro manca già tutto, togliere pure questo aiuto significa spezzare quel filo di speranza che è un rapporto, un sostegno morale, una compagnia». Per le Giornate di novembre, di solito i punti vendita in Calabria sono 500. E settimana prossima saranno presenti all’appello quasi tutti.

A Fibbiana, frazione del comune di Montelupo, nell’Empolese Valdelsa, i volontari del Banco vorrebbero trasferire il magazzino della raccolta di sabato prossimo in piazza San Rocco, «così facciamo vedere alla gente il lavoro dei volontari», dice Michele Michelucci, responsabile di quella zona del fiorentino. «Riempiamo lì gli scatoloni per i bancali. Poi, come dopo ogni Colletta, si mangerà insieme, e si aspetta Italia-Inghilterra. Ci fosse un megaschermo...». A Montelupo, il supermercato più grande è la Coop, ma il 14 non riesce ad aderire: «Si può fare la spesa lì e portarla in piazza. Noi si ha cinque pani e due pesci. Al resto ci pensa Lui».

Don Julián Carrón, in un recente intervento ha ricordato che o questi gesti strappano dall’indifferenza in cui spesso si vive, oppure non servono: «Sono la modalità con cui riconosciamo ogni volta la pietà verso il nostro niente di Colui che ci genera e che ci dice: “Guarda, se non vuoi finire nel nulla ti offro questo, ti invito a questo”». «Che a migliaia abbiano detto “ci sono” è segno che è proprio così», conclude Bassi.

La Colletta straordinaria da sola non risolverà la carenza di questi cinque mesi. Ma intanto è un grande aiuto. E sul sito www.bancoalimentare.it è ancora possibile iscriversi come volontari nella propria città.