Milano, Matching 2014.

Un tavolo da mille imprese

Il 26 novembre si è conclusa la decima edizione di Matching. Manifestazione che permette a piccole e medie imprese di incontrarsi tra loro e con i grandi leader del mercato. Un'occasione unica, come spiega Enrico Biscaglia, direttore generale CdO
Paolo Perego

E con questa fanno dieci. Tante sono le edizioni della tre giorni di Matching che, compresa quella che si è chiusa mercoledì 26 novembre, da anni rappresenta un appuntamento importante per molte imprese italiane. Quest’anno erano un migliaio gli imprenditori a riempire gli stand allestiti tra i padiglioni di FieraMilano a Rho. Oltre trecento i workshop tematici per permettere a chi fa impresa di incontrare esperienze diverse e best practice nei loro settori, e numerosi i laboratori e gli incontri faccia a faccia per trovare nuovi partner e allargare il proprio mercato. Il tutto diviso in quindici aree tematiche, dall’agroalimentare alla finanza, passando per logistica, networking, energia... Una opportunità grande, come l’ha definita Bernhard Scholz, presidente di Compagnia delle Opere, da sempre motore dell’evento, non solo per gli imprenditori, ma «anche come contributo per la crescita del Paese».
«Matching capita in un momento in cui il mondo dell’impresa ha nuvole all’orizzonte, e fa riscoprire che c’è qualcosa che può dare una ragionevole speranza. Si vede: qui incontri persone che hanno voglia di mettersi in gioco, ascoltare esperienze significative», racconta Enrico Biscaglia, direttore generale Cdo, dopo settantadue ore di volti, parole e scarpinate tra gli stand.

Cosa ha visto in questi giorni? Che aria si respirava in Fiera?
È stata un’esperienza positiva. Anche vedere tanti imprenditori investire il loro tempo in un evento come questo, in un momento in cui è difficile alzare la testa dalla quotidianità sempre più pressante. C’erano mille aziende. Un bel risultato, perché ha permesso quello che chiamiamo scambio “in orizzontale” tra una grande varietà di realtà, di imprese che operano in diversi settori. Ma non solo, ci sono stati momenti di incontro e confronto anche con grandi leader di mercato: Brembo, Divella, Ducati, Microsoft, Google, Mercedes, per citarne alcuni. Lo scopo? Raccontare come e su cosa si può giocare la partita per stare sul mercato. Ma c’è un altro aspetto che è emerso in modo evidente. Ed è incoraggiante. Quella che si è vista al Matching è una compagnia operosa, la possibilità di incontrare persone che ti sono a fianco, colleghi e operatori, e non esperti o docenti: gente come te, impegnata, che lavora. Un esempio su tutti: i seicento relatori dei workshop, persone che hanno messo in comune esperienze, indicazioni, suggerimenti. Questo sempre nell’ottica di un approccio per cui non ci si nascondono le difficoltà e ci si aiuta a guardarle in faccia, per cogliere le opportunità. All’assemblea finale un imprenditore che lavora nel campo dei software per le amministrazioni d’azienda ha raccontato la sua vicenda. Si è reso conto che quello che faceva non rispondeva perfettamente all’esigenza dei clienti. Aveva delle idee, un progetto. E qui ha passato tre giorni a incontrare altre imprese e a trovare partner per essere più utile ai clienti.

Da competitor a partner. Un cambio di prospettiva interessante in un momento di crisi. Perché non prevale il “mors tua vita mea”?
È l’idea che l’altro è uno sulla tua barca che può aiutarti a remare. Concretamente: si realizzano imprese che in altro modo non sarebbero possibili. Faccio un altro esempio: collaboriamo da tempo con Ice, l’Agenzia nazionale per la promozione all’estero. Quest’anno hanno portato una sessantina di buyers, tra cui una decina di polacchi interessati al settore agroalimentare. Questi hanno fatto i loro giri e i loro incontri. E hanno deciso di tornare a febbraio per iniziare un lavoro con alcune aziende. Per chi è del campo, è un fatto sorprendente. La normalità è che un buyer “sfoglia il catalogo” e sceglie, non che si implichi direttamente in una collaborazione con i venditori.

A proposito di estero. Negli ultimi anni avete lavorato molto sull’internazionalizzazione. È ancora una priorità per le imprese?
Sul tema dell’internazionalizzazione la domanda cresce molto. Sia per la spinta della perdita di quote sul mercato interno e la necessità di trovare sbocco su altri mercati, sia per le potenzialità che ci sono. Per Matching è un punto importante: non basta che l’impresa si muova, deve anche cambiare, con nuove soluzioni, nuove risposte, nuove dotazioni. Il Governo punta a raddoppiare le imprese italiane che hanno un rapporto con l’estero, ma il problema è accompagnare le imprese in questo percorso. È il lavoro che abbiamo fatto in questi giorni. E che continueremo a fare. In questi tre giorni abbiamo proposto molti tavoli di lavoro. Con gli imprenditori edili in Marocco, per esempio. Così questi hanno potuto anche conoscersi e scambiarsi consigli, suggerimenti, raccontarsi errori e successi. A noi il compito di sostenerli nella preparazione a questa avventura oltre frontiera. Non basta decidere di partire e andare. Si rischia, e ne abbiamo visti tanti, di uscirne con le ossa rotte se non si fa un lavoro prima.

E il rapporto con politica e istituzioni? Matching cade in un periodo in cui si sta discutendo di molti aspetti importanti: riforma del lavoro, legge di stabilità...
Questi temi sono il terreno in cui lavoriamo. In questa edizione sono passati anche il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. In particolare abbiamo “lavorato” sulla riforma delle Camere di Commercio. Avere affrontato questi temi portando a una relazione diretta tra chi ha la responsabilità di Governo e chi opera sul campo ha cambiato atteggiamento. Esiste uno scetticismo diffuso, è vero, sulla capacità del Governo nel dare risposte. Ma il dialogo che si è visto qui racconta anche di un incoraggiamento per chi governa e per chi opera: per i primi a capire meglio come essere utili, e, per gli imprenditori, a cogliere le occasioni che già ci sono. Mi vengono in mente i percorsi di semplificazione nel campo edile: erano poco conosciuti, e invece possono generare grandi facilitazioni. Oppure, il discorso sulla politica energetica: come affrontarla, in che tempi, come può diventare un’opportunità.

Come “proseguono” questi tre giorni?
Occorre continuare con il lavoro iniziato. Durante l’anno ci sono altri appuntamenti in programma, di dimensioni più ridotte: i matching contest. E sempre con lo scopo dell’accompagnamento delle imprese c’è anche il nuovo portale, che sarà uno strumento per rendere accessibile a tutti quello che si è vissuto qui, attraverso video e registrazioni. Non vogliamo perdere nulla di questi giorni.