Padre Aldo Trento insieme a due bambini.

La vita vale perché è

Nella confusione in cui viviamo, la sfida è di renderci conto che siamo creature amate dall’eternità, fin dal concepimento. Ma come arrivare a questa certezza? «Dobbiamo realmente ripartire dalla domanda su che cosa siano l’uomo e la ragione»
Aldo Trento

Nella confusione in cui viviamo, in cui non si riconoscono più né il Mistero né la presenza del Divino fatto carne in Cristo, e quindi la dignità unica e irripetibile dell’uomo, la sfida è di renderci conto che siamo creature amate dall’eternità. I pazienti della mia clinica in Paraguay che si trovano in uno stato vegetale sono apparentemente inutili, ma io vedo in loro il riverbero, i riflessi e il vibrare dell’Essere. Allo stesso modo, quel piccolo nucleo che può essere l’incontro tra lo spermatozoo e l’ovulo umano è già la presenza del Mistero. Io devo solo riconoscerlo, adorarlo e abbracciarlo.
Lo vedo nella mia situazione in cui l’ipotesi di un Parkinson mi blocca. La vita vale perché è, non perché si svolge in una certa maniera. L’uomo è stato pensato dall’eternità: “Prima di formarti nel ventre di tua madre, io ti ho conosciuto e ho pronunciato il tuo nome”. L’uomo è frutto del pensiero di Dio. In molti si chiedono come si possa spiegare queste cose a chi non crede in Dio, ma in realtà non si tratta di fornire una spiegazione. Dalla mia amicizia con il presidente della Repubblica del Paraguay, Federico Franco, è nata una politica che va in una direzione totalmente opposta rispetto a un tempo.

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