Mario Mauro.

MAURO «La vera scommessa? L'educazione ai diritti umani»

Il neo-rappresentante dell'Osce per la lotta alle discriminazioni e per la tutela dei cristiani racconta a Tracce.it i suoi obiettivi. Spiegando perché «le religioni hanno un ruolo chiave nel risolvere i conflitti». E perché il laicismo è miope
Fabrizio Rossi

Mario Mauro, vicepresidente del Parlamento europeo, è stato nominato “Rappresentante dell’Osce contro razzismo, xenofobia e discriminazione con particolare riferimento alla discriminazione dei cristiani”. L’ufficializzazione dell’incarico è avvenuta questa mattina, durante la cerimonia di inaugurazione del turno greco di presidenza dell’Osce (Organization for Security and Co-operation in Europe), presso il quartier generale dell’organizzazione a Vienna. Ad annunciare la nomina, il nuovo presidente in esercizio Dora Bakoyannis (ministro degli esteri greco).
L’Osce è un’organizzazione internazionale per la promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa. Attualmente conta 56 Paesi membri, dagli Usa alla Russia, dalla Turchia alla Norvegia.
È terminata da poco la cerimonia e Mario Mauro commenta a Tracce.it il nuovo incarico, descrivendolo come «un riconoscimento del lavoro svolto finora in Parlamento e una possibilità più concreta di azione nel futuro». Mauro ricorda i risultati conseguiti in questi anni, come la Risoluzione del novembre 2007 contro la persecuzione dei cristiani nel mondo. L’Osce è particolarmente attenta alle problematiche religiose: «Il suo obiettivo è risolvere conflitti. Diversamente da altri organismi internazionali, però, ha compreso che non si possono risolvere i problemi politici senza tenere conto della religione, o addirittura combattendola». Compito di Mauro sarà dunque monitorare i Paesi dell’area Osce (che comprende Europa, Caucaso, Asia Centrale ed America Settentrionale) e «segnalare qualunque tipo di discriminazione, permettendo così all’organizzazione di ricorrere alle azioni di volta in volta necessarie».
Le priorità da cui partire? «Come indicato da Dora Bakoyannis, innanzitutto l’educazione ai diritti umani. È un aspetto di estrema importanza, perché si tratta di trasmettere il vero concetto di diritti umani. Distinguendoli dalle derive bislacche con cui spesso vengono confusi». E tra le sue preoccupazioni, ci confida: «Le difficoltà degli ortodossi in Turchia e i problemi dei Paesi usciti dalla dominazione comunista (la restituzione delle chiese, i rapporti tra Chiese nazionali e governi che opprimono le minoranze…)». Senza andare lontano, anche in Europa le discriminazioni sono all’ordine del giorno: «Basti pensare al laicismo esasperato, all’emarginazione dalla vita pubblica di realtà legate a un’esperienza religiosa, alla libertà di educazione spesso negata».
Commentando questa nomina, in mattinata il ministro degli esteri Franco Frattini ha parlato di «un motivo di viva soddisfazione per l’Italia», che riflette «un apprezzamento per l’impegno sociale di Mario Mauro e per la sua attività in seno al Parlamento europeo».