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HUELLAS In rete «per raccontare la vita»

Va online la versione spagnola di "Tracce", distribuita in più di quindici Paesi nel mondo. Dal giudizio sull'attualità alle testimonianze delle comunità, uno strumento «per non disperdere la ricchezza di un'esperienza»
Fabrizio Rossi

«C’è così tanta vita da raccontare, che l’edizione cartacea non bastava più...». Carmen Giussani, direttore di Huellas, la versione di Tracce in spagnolo, descrive così la nascita di www.revistahuellas.org. Parte oggi, infatti, il sito di Huellas, diviso come Tracce.it nelle sezioni Sociedad, Vida de Cl, En clase, Universidad, Cultura e Iglesia, cui se ne aggiunge una dedicata all’America Latina.
Ogni giorno verrà pubblicata una rassegna stampa delle principali testate in lingua spagnola, mentre grazie alla collaborazione con la redazione del «diario de información» Paginasdigital.es saranno ospitati contenuti di attualità, dalla politica all’economia. Grande rilievo, naturalmente, verrà dato al racconto della vita del movimento: «Tanti ci scrivono per segnalare un libro, un incontro, dei fatti che capitano... - spiega Carmen -. Con l’affiancarsi del sito alla versione cartacea di Huellas, da oggi abbiamo la possibilità di dedicare spazio a tutte queste esperienze». Per non disperdere la ricchezza di una vita che va ben oltre i confini spagnoli: basta pensare che la stessa rivista raggiunge ogni mese un’amplissima fetta di lettori in una quindicina di Paesi “ispanofoni”, dal Messico all’Argentina. Per non contare le copie destinate agli immigrati di lingua spagnola in Europa, nelle Filippine o in Giappone.
Tra i contenuti con cui si inaugura oggi il sito, alcune testimonianze dal terremoto ad Haiti - dove l’ong spagnola Cesal, partner di Avsi, è presente da tempo -, l’articolo di don Julián Carrón pubblicato su El Mundo in occasione del Natale, l’intervista al filosofo madrileno Juan Bautista Fuentes sulla deriva individualista della società (v. Tracce di gennaio) e un ricordo del poeta José Antonio Muñoz Rojas.