LETTERA «Voglio vedere perché sei felice»

Al Meeting Noemi rivede Marianna. Le racconta dell’anno trascorso, le spiega perché è contenta di vivere. Marianna è colpita, ma non bastano le parole. A settembre prende il treno. Per andare a conoscere gli amici di Noemi...

Quattro anni fa, alla mia prima vacanzina con le medie, ho conosciuto Marianna, una ragazza di Fidenza.
Ogni anno, riuscendo a vederci solamente al Meeting, ci salutavamo scambiandoci poche parole, e poi tornavamo ai nostri "programmi". Quest'anno invece mi è stata fatto un regalo inatteso e mi sono lasciata vincere dall'imprevisto.
Incontrandola per le vie della Fiera, ad un certo punto mi chiede: «Come stai?». Le rispondo: «Guarda, io sono proprio felice di vivere». Allora lei si ferma di scatto, mi guarda con quegli occhi penetranti e stupita mi chiede: «Perché?» Ci siamo sedute sul bordo delle piscine e abbiamo cominciato a discutere. Io le ho parlato della mia vita, di come sono cresciuta nell'ultimo anno. Lei alla fine del racconto, colpitissima, esclama con gli occhi pieni di lacrime: «Io voglio conoscere i tuoi amici, voglio conoscere te perché non mi basta quello che dici. Anch’io voglio una cosa così per la mia vita. Oggi torno a casa diversa, ma voglio vivere al meglio».
Dopo due settimane mi chiama. Ci siamo organizzate ed è venuta da Fidenza fino a Milano, perché non le bastava una chiacchierata sul bordo di una piscina, lei voleva vivere quello di cui io ho la grazia di fare esperienza con i miei amici. Posso dire che mi ha scosso. Questa ragazza ha preso talmente sul serio il suo desiderio, da farsi un'ora e mezza di treno per venire a conoscere i miei amici, perché voleva scoprire quel gusto di vivere. Sabato sera l'ho portata a Bergamo, a un incontro: abbiamo cantato e discusso apertamente per circa due ore (non so bene in quanti fossimo, ma eravamo davvero tantissimi), parlando della nostra estate e dell'inizio della scuola.
Lei è rimasta esterrefatta, e il giorno dopo, quando l'ho accompagnata alla Stazione Centrale, non faceva che ripetermi che questo "di più" lo desidera nella sua vita di tutti i giorni, «perché se c'è solo qui a Milano, è una fregatura, non mi va bene».
Non so descrivere quanto ho imparato dalla Mary. Una semplicità, una domanda e una forza indescrivibili. Posso dire di sentirla molto più amica di tante persone che conosco da anni, per il semplice fatto che lei, essendo seria con se stessa, con il desiderio del suo cuore, è stata seria con tutto quello che la circonda e soprattutto con me. È venuta a vedere quello che mi rendeva così felice e ha visto un di più per sé: in lei ho visto una grande semplicità nel lasciarsi prendere totalmente da Cristo. Fantastico, io non la lascio più.
Noemi, Abbiategrasso