Il pedalò realizzato dai ragazzi della "Oliver Twist".

Pranzo di gala con esame. L'inizio di una nuova avventura

I ragazzi della scuola professionale "Oliver Twist" di Como hanno sostenuto gli esami in una location speciale. Un'occasione per ringraziare istituzioni e imprenditori che collaborano al progetto educativo. E per mostrare il frutto di un anno di lavoro
Niccolò De Carolis

Mercoledì 22 giugno a Villa Geno, splendido edificio neoclassico sulle rive del lago di Como, una trentina di imprenditori si sono ritrovati a mangiare insieme. Fin qui niente di nuovo. La vera notizia è che i protagonisti dell’evento (intitolato “S-Velando. Fatti e prospettive”) non erano loro, ma i ragazzi che servivano a tavola e al buffet. Non si trattava, infatti, di un meeting lavorativo, ma della prova d’esame per gli alunni della scuola “Oliver Twist” di Cometa. Dopo tre anni al corso di sala bar, i futuri maître erano all’ultima tappa prima di entrare nel mondo del lavoro. A esaminarli, una giuria nominata dalla Regione. Risultato? Tutti promossi. Ma soprattutto contenti di aver servito per la prima volta a un pranzo di gala a tutti gli effetti. Come mai a Villa Geno? Grazie al gestore che, colpito dall’esperienza educativa di Cometa, ha dato gratuitamente a disposizione l’edificio. Come mai gli imprenditori? Rappresentavano le aziende che in questi due anni sono diventate partner della “Oliver Twist”. Insieme alla scuola hanno progettato i corsi, ricercato maestri e offerto possibilità di stage lavorativi. I ragazzi li hanno voluti ringraziare non solo servendogli prelibatezze, ma anche mostrando il metodo imparato a scuola: dall’esperienza alla conoscenza. Imparare facendo. Prima di accompagnarli ai tavoli hanno dato a ciascuno di loro un grembiule, per insegnargli, movimento per movimento, come comporre figure artistiche con i tovaglioli.
La festa a Villa Geno è stata un’occasione, anche, per ripercorrere i passi fatti durante l’anno e presentare i progetti per il futuro. Ciò che interessa è il percorso e la crescita del singolo ragazzo. Non a caso ogni tavolo portava il nome di uno degli alunni. Qualche esempio? Maicol, il “ribelle” della classe. Un professore, conoscendo il suo difetto di disgrafia, è riuscito a coinvolgerlo facendolo lavorare con l’iPad. Insieme ai compagni ha simulato la fondazione di un’azienda, con il proprio fatturato e il proprio personale. Per la passione mostrata nel progetto ne è stato nominato segretario. O Andrea, vincitore di un concorso di scrittura a Salerno al quale partecipavano ragazzi provenienti da molti licei d’Italia.
Dopo aver mangiato, gli ospiti si sono trasferiti nel giardino della villa per la sorpresa finale. Pietro insieme ai compagni del corso manutentori del legno ha “svelato” il lavoro fatto durante l’anno: un pedalò realizzato interamente in legno, frutto di una passione riscoperta per il lavoro artigianale. A quel punto i ragazzi non c’hanno pensato due volte, hanno varato il nuovo natante costruito con l’aiuto del professor Ballerini e hanno preso il largo. Pronti, ormai, per iniziare la nuova avventura nel mondo del lavoro.