La cappella crociata dopo i lavori di restauro.

SABASTIYA Tra moschee e crociati, là dove è sepolto il Battista

Sarà esposta fino al 4 marzo alla Cattolica di Milano la mostra dedicata alla città israeliana che conserva la tomba di San Giovanni. Un sito archeologico che torna a splendere, tra resti di mosaici e monasteri, grazie all'Associazione Terra Santa
Carlo Giorgi

La memoria storica di Giovanni Battista si rafforza, grazie a un convegno e a una mostra all’Università Cattolica di Milano. Da venerdì 25 febbraio fino al 4 marzo, infatti, sarà esposta nel primo chiostro dell’ateneo milanese la mostra dal titolo "Sabastiya, i frutti della storia e la memoria di Giovanni Battista", un’esposizione di oltre venti pannelli, che raccontano gli interessanti risultati di una campagna archeologica condotta dalla Custodia di Terra Santa nella cittadina palestinese di Sabastiya, luogo di sepoltura di Giovanni Battista. A presentare i risultati del lavoro e ad introdurre la mostra, il 25 febbraio saranno presenti, presso l'aula Pio XI dell'Università Cattolica, il rettore dell'ateneo, Lorenzo Ornaghi, il custode di Terra Santa, Padre Pierbattista Pizzaballa, e gli archeologi Carla Benelli e Osama Hamdan, che hanno lavorato in questi anni sul sito.
La cittadina palestinese di Sabastiya, prende il nome da Sebastia, città fondata nel 25 a.C. da Erode il Grande sul sito dell’antica Samaria, capitale del regno israelita del nord. Sabastiya vanta una ricca acropoli, con una torre ellenistica e resti romani di un tempio dedicato all’imperatore Ottaviano Augusto; il foro, la basilica, il teatro, lo stadio, le mura e la strada colonnata. Nel primo periodo cristiano Sabastiya diventa tappa di pellegrinaggio, come luogo della tomba di Giovanni Battista. Una chiesa viene costruita sulla tomba nel periodo bizantino (V secolo), ricostruita nel periodo crociato (XII secolo) e trasformata subito dopo in moschea, dedicata al profeta Yahia, nome musulmano di San Giovanni Battista. La Custodia francescana di Terra Santa, attraverso ATS Pro Terra Sancta, ong nata per sostenere progetti sociali e culturali, lavora da alcuni anni su progetti di recupero del centro storico anche grazie al supporto della Cooperazione Italiana e, dal 2010, dalla Fondazione Cariplo e dalla Regione Lombardia.
I lavori della Custodia a Sabastiya, partiti da un primo nucleo di edifici, si sono poi allargati gradualmente fino a risanare una parte consistente del centro storico, sostenendo l’economia della cittadina impiegando nel cantiere artigiani e manodopera locale. L’attività si è rivelata particolarmente interessante nel momento in cui, a seguito del lavoro di pulizia dell’area dalle macerie e dai detriti, sono emersi alla luce i resti di una imponente fortificazione, di una torre con scala a chiocciola e infine di una cappella, che risalgono con molta probabilità al periodo crociato. Nel 2009 sono inoltre emersi due frammenti di mosaici pavimentali di squisita fattura, probabili resti del monastero bizantino adiacente alla chiesa. Al di là delle attività di conservazione e messa in valore, il progetto sostiene una serie di attività di formazione della popolazione locale, in particolare donne e giovani. È stata istituita una foresteria, che offre il servizio di ospitalità ai turisti e pellegrini sia negli edifici ristrutturati che nelle famiglie del villaggio. Sono stati organizzati corsi di formazione per guide turistiche locali e per la produzione di prodotti tipici che sono commercializzati nella bottega artigianale attrezzata in uno degli edifici restaurati del centro storico.