<em>Thérèse</em>, di A. Cavalier.

La "piccola vita" di una Santa innamorata

Nel 1986 veniva premiato a Cannes il film di Cavalier, che narra la storia di Teresa di Lisieux. La decisione di entrare, giovanissima, al Carmelo, gli scritti. E il grande amore che l'ha accompagnata fino alla fine: «Mi ha scelto. Che vuoi che faccia?»
Luca Marcora

«Si tratta di Thérèse Martin, entrata al Carmelo di Lisieux con le sue tre sorelle alla fine dell’Ottocento. Era allegra, aperta, idealista. Le realtà del convento, il suo desiderio di perfezione, la morte del padre, le privazioni e la mancanza di cure alterarono gravemente la sua salute. Fu obbligata a lottare contro la sofferenza fisica e il dubbio che scosse le sue certezze. Morì di tubercolosi, giovanissima, nel 1897. Lasciò un quaderno dove raccontava la sua “piccola vita”. Quel quaderno fu tradotto in tutto il mondo. La sua tomba divenne meta di pellegrinaggi. Fu dichiarata santa nel 1925».

Così il regista Alain Cavalier parla della protagonista del suo film, vincitore del Premio della giuria al 39º Festival di Cannes. Una descrizione scarna ed essenziale della vita di santa Teresa di Lisieux, interpretata dall’esordiente Catherine Mouchet, come scarno ed essenziale è lo stile di questa pellicola, che stupisce ancora oggi per la forza con la quale riesce a mostrare la concreta quotidianità del sacro attraverso una «semplicità di narrazione che non esclude la calda bellezza di una regia attenta al minimo gesto, a un riso inatteso e insopprimibile o a un velo di tristezza negli incontri fra i personaggi isolati su di uno sfondo neutro» (G. Sadoul). Uno stile che ha in Dreyer e Bresson i suoi più evidenti punti di riferimento.

«Tra scene molto brevi», ha sottolineato Alessandro Cappabianca, «intervallate da fotogrammi neri (e niente musica), persone e oggetti si disegnano con la concretezza abbacinante del reale: nessun misticismo, nessun climax drammatico». Ed è proprio questa concretezza ad aver colpito la critica Marina Warner che nel 1987 ha introdotto il film alla televisione britannica con queste parole: «Nessun film ha mai trasmesso in modo così coinvolgente la comunione con Dio, l’intenso piacere che una santa come Teresa provava nella sua intimità con Gesù, la privazione che ha sperimentato quando Lui sembrava essere assente e il conforto e l’affetto di giovani donne isolate insieme».

Infatti Thérèse, nella sua disarmante concretezza, racconta semplicemente una storia d’amore: quella di una ragazzina completamente presa da Cristo («Sono innamorata di Gesù. Lo sposerò. Mi ha scelto. Mi tende le braccia. Mi fa la corte. Che vuoi che faccia? Vorrei pregare, salvare molte persone per Lui»), tanto risoluta che non si ferma nemmeno di fronte a papa Leone XIII pur di poter entrare così giovane nel Carmelo, dove già vivono due sue sorelle. Un amore sottolineato da numerosi passi del Cantico dei Cantici, che raccontano dell’attrattiva così potente di questa Presenza («Io dormo ma il mio cuore veglia. Una voce! È il mio diletto che bussa. Aprimi, sorella mia, mia amica, colomba mia, perfetta mia»), ma anche della struggente nostalgia della Sua mancanza («Aprì al mio diletto ma il mio diletto volgendosi era scomparso. Allora l’anima mia venne meno per la sua scomparsa. Lo cercai senza trovarlo. Lo chiamai a gran voce, senza risposta. Mi incontrarono le guardie che fanno la ronda in città. Mi percossero, mi ferirono. Mi strapparono di dosso il mantello, loro le guardie delle mura»).

«Darò la mia vita a te, Signore!», dice Thérèse subito dopo essere stata ammessa nel Carmelo; «Sono tua per sempre. Sono una contadina ignorante… Aiutami a fare del bene, ad aiutare gli altri… per farTi felice. Vorrei essere già lassù da Te, vederTi». Come le dice suor Lucie: «Siamo proprio due matte! Siamo cotte di Uno morto 2000 anni fa». Morto, ma anche risorto: per questo incontrabile nel presente, tanto da potersi ancora innamorare follemente di Lui. Anche oggi.

Thérèse (FR 1986) di Alain Cavalier
con Catherine Mouchet, Aurore Prieto, Sylvie Habault, Ghislaine Mona, Hélène Alexandridis, Clémence Massart, Nathalie Bernart, Jean Pelegri, Armand Meppiel, Pierre Maintigneux
DVD San Paolo Audiovisivi