Emilia Guarnieri.

L'uomo e l'infinito, oggi

Dopo varie tappe all'estero, il Meeting di Rimini è stato presentato a Roma. Mesi di fatti inaspettati, grazie a una realtà capace di «incontrare uomini in tutto il mondo». Il presidente della kermesse racconta cosa permette questa apertura
Emilia Guarnieri

«La cultura è il mezzo più potente per fare incontrare gli uomini». L’affermazione è di Ivan Caracalla, direttore del teatro Caracalla Dance Theatre, protagonista dello spettacolo inaugurale del 2012. Ed è vero. È vero nella storia della compagnia libanese, che ha continuato a realizzare spettacoli anche durante la sanguinosa guerra civile. È vero nell’esperienza del Meeting, che quest’anno ha toccato i Paesi Bassi, la Russia, il Libano e la Serbia, fino a ieri con la presentazione a Roma all’Ambasciata Italiana presso la Santa Sede. Incontrando uomini, persone con un desiderio vivo di conoscere, con una curiosità verso la tradizione e la cultura dell’altro.

Ma come mai continuano ad accadere questi avvenimenti e incontri inaspettati? Come è possibile dopo trent’anni che questa realtà possa continuare a incontrare uomini in tutto il mondo? Come è possibile portare una mostra sulla tradizione buddista Shingon, preparare insieme al gruppo del Meeting Cairo l’edizione 2012, portare a Rimini il presidente dell’assemblea generale dell’Onu, mettere insieme allo stesso tavolo cristiani e musulmani a parlare di diritti, libertà religiosa, politica e desiderio?

CONTINUA A LEGGERE SU ILSUSSIDIARIO.NET