Tracce n.8, Settembre 2023

L'iniziativa
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«Dio è nella storia, non fuori». Così ha risuonato la voce del cardinale Matteo Zuppi nella Messa che ha aperto il Meeting di Rimini. Ha invitato tutti a vivere i giorni che stavano per iniziare guardando ai «tanti testimoni del passato e del presente» che li avrebbero costellati. Poi, riferendosi al titolo dell’edizione: «Avete scritto bene: l’esistenza umana è un’amicizia inesauribile, perché l’amore di Dio non finisce e dona vita a tutto ciò che è umano».
In storie impensabili, nei problemi di tutti, in situazioni di conflitto, negli ambiti della conoscenza più svariati, sono state proprio le tante espressioni di questo riprendere “vita” di ciò che è umano il fatto culturale più interessante dentro la miriade di proposte che hanno attraversato la settimana.

Era un fatto culturale la presenza stessa dei volontari di ogni età, o dei tanti giovani appassionati, che sempre colpiscono chi viene, per la prima volta o no. Come l’ascolto attento, raro, delle persone, l’incontro tra mondi distanti, le relazioni che nascono, anche i sentieri nuovi di ricerca o di azione che si delineano, fino alle presenze che vincono l’estraneità e muovono la storia: il beato José Hernández del Venezuela, il chiarore di vita del monastero di Azer nel buio della Siria, la testimonianza su don Puglisi resa da chi lo ha conosciuto, e tanti altri, di cui leggerete su clonline.org e in queste pagine, insieme al dialogo sul titolo con il Segretario generale della Cei, Giuseppe Baturi, le interviste ai protagonisti e gli sguardi sorpresi nella folla.
È una presenza, un contenuto vivo, ad avere la forza dirompente di costruzione, di giudizio, di cambiamento anche sociale. In una parola, di speranza. «È soltanto il concreto che può minacciare il dominio dell’astrazione», diceva don Giussani. E un’amicizia che non ha paura di guardare in faccia tutta la realtà è una cosa concreta, che – come ha detto il cardinale José Tolentino de Mendonça – «non guarisce quella solitudine fondamentale, quella domanda che come uomini ci abita. Un amico non facilita la vita, ma la rende più vera, più autentica».
Nel suo messaggio al Meeting, papa Francesco lo ha messo davanti a tutti così: «Nessuno si può salvare da solo. Per questo, in un momento preciso della storia, Dio ha preso l’iniziativa». Il solo fatto inesauribile per cui «l’uomo non è più solo», come si legge nel brano di don Giussani da cui era tratto il titolo di quest’anno: «Nella fragile vena umana s’inserisce misteriosamente l’impeto irresistibile della presenza di Dio. La forza dell’uomo è un Altro, la certezza dell’uomo è un Altro: l’esistenza è un dialogo profondo, la solitudine è abolita alle radici stesse di ogni momento della vita. Esistere è essere amati, definitivamente... L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile e onnipotente».