Padre Emmanuel Braghini nel 1994 (Foto Fraternità CL)

«Ancora oggi "padre" di tanti»

In una lettera, i molti incontri che continuano a "fiorire" dalla testimonianza di padre Emmanuel Braghini cappuccino, confessore e grande amico di don Giussani, morto l’11 marzo del 2012 a 84 anni

Per quanti padre Emmanuel Braghini è stato fedele compagno di cammino, appassionato maestro di vita, autorevole guida! Dal 1954, quando giovane frate cappuccino incontra casualmente don Giussani, la sua esistenza subisce una svolta: è stato confessore dello stesso don Giussani per mezzo secolo e ha partecipato con passione alle varie realtà che via via nascevano dal suo carisma. Sempre insieme al fondatore di GS e poi di CL, ha riscoperto l’importanza di molti aspetti dell’esperienza cristiana - poco chiari per i cattolici di allora - vivendoli nella sua persona: dalla concezione della “vita come vocazione” per tutti e non solo per i religiosi, alla centralità della misericordia - di cui si faceva instancabile portavoce nelle lunghe ore dedicate in confessionale -, e all’unità fra i diversi carismi chiamati alla comunione.

A partire dal desiderio di mantenere viva la sua memoria e per farlo conoscere a quanti, pur senza saperlo, in qualche modo ne sono eredi, ho ricostruito la sua figura attraverso due pubblicazioni - Padre Emmanuel (Itaca) e Padre Emmanuel. Fede e liturgia (Mimep) - dove sono raccolte, oltre alle testimonianze di amici, i testi ricavati dalle registrazioni delle sue omelie e lezioni tenute in diversi ambiti (dalla Fraternità di CL ai Memores Domini, ai suoi confratelli o altri gruppi), per risentire le sue coinvolgenti e illuminate parole.

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Presentando questi libri in vari incontri, ho incontrato tante persone che ricordano grate e commosse il loro rapporto con il “padre” (così era semplicemente chiamato), e questo è stato il primo e più grande motivo di meraviglia. E questi momenti sono diventati nuove occasioni di “incontro” per me oggi, con persone che, ascoltando le presentazioni, hanno riletto il loro cammino vocazionale: come l’anziano cappuccino rettore del Santuario del Volto Santo di Manoppello, o il francescano che non conosceva padre Emmanuel e ha poi raccontato tutta la storia ai suoi confratelli tenendoli incollati per l’intera cena. O ancora, il dialogo nato con due catechiste su come trasmettere la fede ai bambini; e una signora, titolare di un negozio di abbigliamento a Milano, che ha espresso la sua nostalgia degli anni al liceo Berchet... Con queste persone è iniziata un’amicizia per me assolutamente imprevista, a riprova di come il bene continua a operare al di là dei nostri progetti e delle nostre previsioni. Ut sermo currat («affinché la Parola, l’annuncio, si diffonda») era solito dire padre Emmanuel. Questa era la sua sola, grande, preoccupazione.
Silvana, Milano