I ragazzi dei Cavalieri a Bobbio per la Promessa

Cavalieri. Una semplicità invidiabile

I ragazzi delle medie di Bergamo a Bobbio con altri amici per la Promessa. Il loro modo di dire «eccomi» davanti a Gesù ha sorpreso gli insegnanti che li hanno accompagnati. E che hanno scritto a Prosperi

Caro Davide,
siamo un gruppo di amici impegnati nell’esperienza dei Cavalieri del Graal. Il gruppo dei Cavalieri a Bergamo è nato nel 2015 a partire dal desiderio di alcuni ragazzi di una scuola media (Imiberg) di condividere dei momenti di vita con i loro insegnanti. Solo dopo un paio di anni ci siamo legati ad altri gruppi per il bisogno innanzitutto di noi adulti di non essere soli e portare questo cammino insieme ad altri amici e all’interno dell’esperienza del movimento.

Nel corso di questi anni i ragazzi hanno invitato compagni di classe e amici proponendo loro la bellezza della compagnia incontrata. I 6 ragazzi dell’inizio oggi sono diventati circa 50 e ne arrivano sempre di nuovi. La dinamica con cui si invitano ci colpisce molto per la loro libertà e semplicità, anche perché proprio la libertà è il cardine di questa esperienza che vede il ragazzo al centro: è lui a decidere se aderire o meno a questa compagnia, riconoscendone la bellezza per la propria vita.

Durante i nostri incontri, mangiamo insieme, giochiamo e viviamo un momento di dialogo a partire da alcuni testi . Ad esempio in questo periodo stiamo leggendo la vita di san Francesco, mentre lo scorso anno abbiamo letto la storia di conversione di un ragazzino brasiliano di nome Edimar. Al termine della serata recitiamo sempre insieme la Preghiera del Cavaliere.

Lo scorso fine settimana siamo stati a Bobbio nella chiesa di San Colombano a fare la Promessa. Durante la messa ogni ragazzo ha rinnovato la sua fedeltà alla compagnia dei Cavalieri riconoscendola come donata da Dio e chiedendo l’aiuto di un Santo scelto per fare questo cammino.

Sono stati due giorni che ci hanno molto provocato e colpito per diversi motivi. Innanzitutto c’erano gruppi di Cavalieri provenienti da diverse città e con loro si è creata immediatamente un’unità, sia tra gli adulti che tra i ragazzi. Questa unità è nata dalla coscienza del motivo per cui siamo messi insieme e ciò ha fatto vivere a ciascuno di noi una tensione a riscoprirLo presente.
In quei giorni i ragazzi sono stati protagonisti e hanno vissuto con vivo entusiasmo ogni momento: il pranzo, il gioco, il canto, la messa e la testimonianza di alcuni amici universitari. Sembrava che ciascuno fosse esattamente dove desiderava stare.

Ci hanno sorpreso la semplicità e la libertà con cui i ragazzi hanno deciso di fare la Promessa e di dire «eccomi» davanti a Gesù. È stato evidente che stava accadendo qualcosa di più grande di noi in questi ragazzi e ci colpisce che il loro dire sì a Gesù è dire sì innanzitutto a una compagnia umana, così come era per i discepoli. Abbiamo visto che questa compagnia è sempre meno una questione di “capire qualcosa” o di saperlo dire, ma è innanzitutto un Avvenimento in atto davanti ai nostri occhi, una Presenza per cui le cose sono più belle, per cui mangiare, giocare, seguire diventa più bello.

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In fondo questa semplicità e questa “vita” è una posizione invidiabile anche per noi adulti ed è da riscoprire come punto sorgivo della nostra amicizia e della nostra fede: riconoscere sempre di più che ogni cosa è donata da Lui. In questi giorni ce ne siamo accorti in modo evidente: abbiamo visto un Altro all’opera nei loro e nei nostri cuori. Che grazia per noi i Cavalieri e che responsabilità con questi ragazzi! Siamo certi che il seme che abbiamo visto presente in questi giorni il Signore lo porterà a compimento nella loro e nella nostra vita.
Emanuela e Claudia, Bergamo

Di seguito alcuni stralci delle lettere che i ragazzi hanno scritto in preparazione alla Promessa

«In questi anni ho conosciuto una realtà che mi ha aiutato a capire chi sono veramente. L'esperienza dei cavalieri oltre a essere bella mi ha resa consapevole, mi ha fatto capire il perché di tutte le scelte compiute da quel momento in poi».

«La Promessa per me oltre a essere un momento bello da passare con amici è anche un momento nel quale dico a Dio che può contare su di me, è un modo per conoscere meglio Dio, per dirgli che ci sono. I Cavalieri per me sono una compagnia di amici con cui mi diverto, con cui riesco a conoscere meglio Dio e riesco a intuire come si manifesta anche nelle azioni più impercettibili, comunque quando lo intuisco mi sento sempre bene».

«Ho deciso di fare la Promessa perché è un’occasione per prendere una decisione da soli, senza qualcuno che ci obblighi. Per me i Cavalieri sono un gruppo di amici di cui mi posso fidare».

«Ho deciso di fare la Promessa perché, dopo una volta che sono venuta ai Cavalieri, ho capito che era una realtà diversa rispetto a quelle in cui sono abituata a stare. Sono rispettata e ascoltata per ciò che sono e basta, non per come mi vesto o parlo. Qui ho capito che i momenti belli che passo con i miei amici mi sono dati, donati da Qualcuno, che mi ama e che mi fa capire che sono esattamente dove dovrei essere. Vengo alla Promessa perché voglio dire che io ci sono, io sono disposta a mettermi in gioco davanti al Signore, perché se Lui può darmi tutto questo io farò il possibile per essere e fare ciò che mi chiede e per mantenere la gioia che mi regala e che faccio mia».

«Ho deciso di venire alla Promessa perché è bellissimo pensare di dare tutto a Lui, la propria vita, tutto!».