Esercizi 2024. L'ingresso in salone a Rimini (Roberto Masi/Fraternità CL)

«Ciò che non pensavo potesse accadere»

Quarant'anni nel movimento, di cui trenta a «prodigarmi per coinvolgere anche mia moglie». E poi un incontro che attrae anche lei. Fino alle tante rinunce per poter seguire insieme gli ultimi Esercizi

2022. Con gli amici di Galatro e Reggio Calabria, ci troviamo per gli Esercizi della Fraternità a Gerace, borgo medievale sulle alture aspromontane che si affacciano su Locri. In famiglia stavamo vivendo un periodo non bello, dominato da grandi difficoltà anche economiche che spesso sfociavano in tensioni inutili e conseguenti arrabbiature. Cercavo, comunque, di vivere tutto questo con serenità, parlandone sempre con gli amici e affidando tutto alla volontà di Dio.

È da oltre quarant’anni che vivo l’esperienza per me bellissima del movimento, cercando di rendere partecipe anche mia moglie, ma lei è stata sempre ostile. Con mia sorpresa, dopo trenta anni di vita insieme, mi dice che vuole partecipare anche lei agli Esercizi della Fraternità a Gerace. In quella occasione, ha modo di conoscere il nostro gruppetto di Fraternità e con tutti instaura un rapporto eccezionale. Rimane attratta! Dopo un mese, quello stesso gruppo con le famiglie trascorre prima a Galatro, il nostro paese, e poi a Serrastretta due giornate di convivenza. Questi momenti per mia moglie diventano la verifica dell’incontro fatto a Gerace. Noto in lei una grande gioia e serenità. Tornati a casa, mi ripete quanto è stata bella la giornata, soprattutto per l’attenzione alle piccole cose. Io non dico niente, lascio parlare lei e dentro di me ringrazio Dio.

Da quel momento, non perde un gesto del movimento, a volte fa fatica per il lavoro, ma vuole esserci. È lei ormai che mi ricorda tutto, dalla Scuola di comunità all’abbonamento a Tracce. Partecipa anche agli Esercizi del 2023 a Corigliano Calabro, dove c’è la Fraternità della Calabria, dicendomi che è come se già conoscesse tutti da molto tempo. Tornati a casa, esprime il desiderio di iscriversi alla Fraternità. «Cosa devo fare?», mi chiede. Ci facciamo aiutare e si iscrive.

Arrivano gli Esercizi di quest’anno, ci poniamo il problema di come fare per esserci entrambi in quanto stiamo attraversando delle difficoltà economiche. All’inizio pensiamo che ad andare sia uno solo, poi affidiamo tutto a Dio e decidiamo di partecipare entrambi. Incomincio a non fumare, ad eleminare altre spese, e da gennaio a marzo raccolgo il necessario per l’iscrizione. Lo stesso faccio per procurarmi quanto serve per il viaggio e per il gelato che sabato sera si va in compagnia a mangiare.

Mia moglie mi chiede: «Come si fa a pagare il Fondo comune?». Io non lo versavo da quando ho smesso di lavorare. Abbiamo deciso di riprendere il versamento come gesto educativo. Per tanti anni mi sono prodigato a “portare” mia moglie nel movimento, ma sicuramente mi ponevo in modo sbagliato. Per la fedeltà alla nostra compagnia, senza fare programmi o ragionamenti e vivendo le circostanze della vita così come accadono, quello che non pensavo potesse accadere è accaduto: il miracolo!

Grazie a questa compagnia che quotidianamente mi accompagna nelle mie giornate - nonostante tutte le mie difficoltà, anche le amarezze che la vita riserva e tutti i miei peccati - posso dire di essere voluto bene, abbracciato da questo Mistero, amato da un amore che non ha confini e sono certo che Cristo, nella sua infinita misericordia, ha pietà di me.

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Ringrazio il Signore per quel pomeriggio dell’aprile 1974, di essere entrato per sbaglio in chiesa e da quel momento è iniziato tutto. Ho fatto solo la scuola dell’obbligo e per me, almeno inizialmente, era molto difficile stare al passo, ma oggi se sono quel che sono è grazie al movimento, che mi ha dato un “taglio umano” elevato e mi fa essere vero con me stesso, accentandomi così come sono. Ringrazio il Signore di avere incontrato il movimento, che continuamente mi richiama a dare senso alla mia vita. Grazie a questa compagnia sono felice.

Ringrazio il Signore di averci dato un padre come don Giussani, che, incontrando Cristo, non ha tenuto per sé questa grande Bellezza, ma ci ha reso tutti partecipi. Adesso «vedi che il sole c’è!», come diceva Carras.
Giuseppe, Galatro (Reggio Calabria)